C’è anche un siciliano tra i due indagati dalla procura di Bari, con l’accusa di essere i gestori dei canali Telegram che divulgano le copie digitali di quotidiani e riviste. Gli inquirenti hanno disposto perquisizioni domiciliari nell’isola e nel Veneto. L’accusa è di violazione del diritto d’autore e ricettazione.
«L’attività condotta è volta allo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti sulle reti telematiche e, in particolare, sulla piattaforma di messaggistica istantanea Telegram, ultima frontiera della pirateria multimediale», commentano gli inquirenti.
«La legge sul diritto d’autore prevede la confisca degli strumenti utilizzati per l’illecita diffusione e per la fruizione di tale servizio. Di conseguenza – proseguono – ai due responsabili identificati e a tutti coloro che saranno individuati nel corso delle indagini, oltre all’immediato eventuale sequestro, in caso di condanna saranno confiscati il proprio computer, smartphone, tablet impiegati per perpetrare l’illecita condotta».
Alessandro Dagnino è un tecnico, titolare del suo studio legale, per lui quella di assessore…
Nessuno si aspettava che l'assemblea dell'11 gennaio potesse essere risolutiva, ma dalla riunione del Pd…
La Protezione civile regionale ha proclamato l'allerta gialla per temporali ancora per tutta la giornata…
Un incidente stradale si è verificato questa mattina, poco dopo mezzogiorno, sulla strada statale 284…
È stata investita e uccisa da un furgone. Ieri, intorno alle 15, una donna di…
Venerdì 10 gennaio, al Museo diocesano di Catania, si è svolto il convegno Le Équipe…