Conversazione archiviata con Giarrizzo «Sono in questa stanza, per gli studenti»

Se ne ricorderà, degli archivi delle scuoleHo appreso la notizia della morte di Giuseppe Giarrizzo e ormai posso solo parafrasare quel verso sarcastico («Ce ne ricorderemo, di questo pianeta») che Leonardo Sciascia volle come suo epitaffio. «Inutile, l’università ormai è morta» è ciò che mi disse ai primi di settembre del 2014, anche se pensava che in quel campo ci fosse da fare moltissimo lavoro.

I suoi suggerimenti bibliografici, per il mio progetto sugli scrittori-professori, erano diventati un passaggio tanto temuto quanto obbligato: avevo saputo che, negli ultimi anni, fra le cose che gli stavano più a cuore, c’era «una storia d’Italia come storia delle sue scuole»; che aveva addirittura istituito una fondazione – intitolata a se stesso e alla moglie Maria – per promuovere la ricerca nel settore.

Come tutti i professoroni, quando bussai non gradiva il disturbo: per il primo quarto d’ora rimase a fissare la sconosciuta con espressione assai simile al ringhio di Clint Eastwood in Gran Torino, mentre cercavo di articolare le domande per cui ero venuta. Come tutti gli uomini anziani, alla fine mi scaraventò la sua vita: seppi tutto di quella moglie «che tanta parte ebbe nella sua storia intellettuale», degli anni a Oxford e al Warburg Institute di Londra, seppi del troppo studio e della presunta nevrosi al cuore in età giovanile, delle prescrizioni di riposo e delle passeggiate a Leida. Come un maestro, mi fece dimenticare il motivo per cui ero lì, quando – senza nesso apparente – mi mise fra le mani le carte microfilmate a Simancas dell’Inquisizione spagnola in Sicilia: «Sono in questa stanza, a disposizione degli studenti», puntualizzò.

Non saprà mai che fu molto utile, quella mattina, sapere che almeno quel lavoro non gli sembrasse inutile: perché fra la vita e la morte ci stanno pure i programmi congelati, così le conversazioni rimandate diventano interviste impossibili e adesso non si potrà più attingere al serbatoio inesauribile delle sue dritte.

Vengo a sapere della sua morte mentre cammino ozieggiando in una piazza piena di portici: una di quelle in cui pensi che forse anche le città del Nord, come la Catania degli scrittori, hanno il loro modo di chiuderti e cullarti, di proteggerti e impigrirti. Gli storici come Giuseppe Giarrizzo, però, ci hanno insegnato una Catania diversa, una «città aperta», nata sotto il segno della diaspora, che sin dalla sua fondazione, ha importato popolazione ed esportato idee. Ad ogni modo, in una piazza piena di portici, basta guardare un attimo il cielo, per ricordarsi la distanza dal Sud e dal monastero.

«Era come una torre, proteggeva la nostra cittadella»: Giarrizzo appare così nelle parole di Giovanni Camardi, docente della facoltà di Lettere di Catania. Ma chissà quante volte sarà apparso anonimo e passato inosservato agli studenti dei Benedettini, mentre la sua sagoma tenace e aquilina andava a posizionarsi al secondo piano, da sempre, sempre alla stessa ora del mattino: più che il Preside, un elemento architettonico.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]