Durante la mattinata di ieri, presso il mercatino degli animali di Villaseta, oltre 20 carabinieri delle stazioni di Porto Empedocle, Villaseta e del nucleo Cites di Palermo, coordinati dal comando provinciale e supportati da personale medico veterinario dell’Azienda sanitaria, hanno operato controlli a tappeto a carico di tutti i commercianti ambulanti presenti e, in particolar modo, di quelli che operavano nel settore zootecnico, allevamenti da fattoria e produttori caseari.
L’attività ha purtroppo messo in luce una situazione di totale babilonia nel settore e soprattutto come questo mercatino sia divenuto nel tempo un porto franco per tutti coloro che anche senza titoli e licenze di nessun tipo si improvvisano commercianti. Dai controlli esperiti, su oltre dodici commercianti soprattutto di animali vivi da stalla, quelli cioè maggiormente soggetti a doverosi controlli di filiera igienico-sanitaria, è emerso che tutti operavano privi ed in violazione delle prescrizioni di legge previste, con animali privi di bolla di trasporto, di riconoscimento aziendale, senza bolo gastrico, chip e/o etichettatura auricolare ed in palese violazione delle norme previste per la tracciatura dei capi di bestiame, quindi animali provenienti da allevamenti abusivi e comunque di ignota provenienza e, pertanto, non commerciabili e non destinabili al consumo alimentare.
Confiscati cento esemplari tra maiali, conigli, pollame, ovicaprini e oche, animali senza alcun controllo sanitario e potenziali veicoli di infezione alimentare o patogeni virulenti come peste suina e febbre aviaria. Mentre per tutti i commercianti in esame sono scattate sanzioni amministrative per oltre complessivi 110mila euro. Gli animali affidati al Comune di Agrigento verranno successivamente sottoposti a marchiatura e analisi sanitarie e, se ritenuti sani, ceduti ad aziende locali operanti nel settore delle fattorie didattiche.
Durante i controlli, veniva anche ispezionato un furgone adibito a frigo/alimenti per il commercio di salumi e prodotti caseari, il cui proprietario non solo lavorava con il frigo spento, ma altresì risultava privo di Dia alimentare e tracciatura dei prodotti in vendita. Pertanto, ritenuti in presunto cattivo stato di conservazione e non destinabili al consumo alimentare, venivano sottoposti a sequestro 175 chilogrammi di prodotti alimentari e il titolare veniva sanzionato amministrativamente per oltre 4.500 euro.
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