La corte europea dei diritti dell'uomo aveva dichiarato illegittima la condanna del tribunale italiano, chiedendo la riparazione per ingiusta detenzione di 667mila euro per l'ex numero due del Sisde. La Cassazione ha invece risposto il rinvio in Appello
Contrada, Cassazione annulla il risarcimento Il legale: «Ignorata la sentenza di Strasburgo»
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza della Corte d’Appello di Palermo che aveva riconosciuto a Bruno Contrada, ex numero due del Sisde, il servizio segreto civile, la riparazione per ingiusta detenzione di 667 mila euro. Contrada, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, si era visto annullare la sentenza dopo la pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) di Strasburgo, che aveva dichiarato illegittimo il verdetto italiano.
«Aspettiamo di leggere le motivazioni per un esame più approfondito – dice Stefano Giordano, legale di Contrada – ma è evidente fin d’ora che la Corte di legittimità non ha dato esecuzione alla sentenza di Strasburgo, secondo cui Contrada non andava né processato, né condannato».
«Ora la palla passa nuovamente alla Corte d’Appello palermitana – prosegue – Ma, comunque andrà a finire la vicenda, è probabile che il Contrada non vedrà mai un centesimo di quanto gli spetta, considerate la sua età – 89 anni ndr – e le sue condizioni di salute e la lunghezza dei tempi processuali».