Dopo avere ringraziato la stampa per avere sollevato il problema delle anticipazioni di cassa del Comune, il primo cittadino ha cominciato a sciorinare i dati e le cifre. Una lunga e dettagliata argomentazione che alla fine conduce nell'inevitabile scelta della richiesta di liquidità
Conti, Orlando: «Virtuosi non come Torino e Roma» E sugli avversari: «Sono ignoranti, non in malafede»
«Voglio fare chiarezza sulla virtuosità del Comune. L’anticipazione di cassa viene praticata in campo nazionale da 3.900 Comuni, che ovviamente fanno ricorso in ragione diversa e per costi diversi. Quindi l’aver fatto ricorso all’anticipazione di cassa è la conferma del cambiamento e della tempistica di erogazione delle risorse statali e regionali». Dopo avere ringraziato la stampa per avere sollevato il problema, il sindaco Leoluca Orlando ha cominciato a sciorinare i dati e le cifre nel corso di una conferenza stampa convocata oggi. Una lunga e dettagliata argomentazione che alla fine conduce all’inevitabile scelta della richiesta di liquidità. Non si poteva fare diversamente, secondo il sindaco, altrimenti si sarebbero dovuti sospendere i servizi o peggio. «La mia è una denuncia politica – dice – rispetto alla mancanza di attenzione dei governi nazionale e regionale per le esigenze delle amministrazioni comunali».
E da lì il primo cittadino si spiega. «Lo Stato l’anno scorso ha trasferito al Comune di Palermo 267 milioni di euro. Oggi il meccanismo è tale per cui deve erogare ancora 12 milioni di euro per il fondo dell’anno passato, e siamo ad aprile». Ipotizzando che la cifra sia uguale anche per quest’anno – a meno di tagli – diviso per dodici mesi il risultato è pari a circa 23 milioni. «Su 92 milioni che avrebbe dovuto versare lo Stato nei primi quattro mesi del 2017, ne ha versati solo 31. La Regione invece non ha erogato nulla quest’anno e non avendo bilancio manca addirittura il capitolo con i trasferimenti ai Comuni».
Poi lancia una stilettata ai suoi avversari politici – che non nomina mai – Ugo Forello, candidato M5s, e il leader dei Coraggiosi Fabrizio Ferrandelli, che lo hanno attaccato nei giorni scorsi proprio sui conti. «Non posso credere che le critiche che mi sono state mosse siano state fatte in malafede, quindi questo è sintomo di ignoranza, di mancanza di conoscenza di come funziona la macchina amministrativa». Dopo questa lunga premessa il primo cittadino scende nel dettaglio: «La tempistica dei pagamenti da parte dello Stato rende fisiologica la crisi fino a giugno. Cosa avremmo dovuto fare? Sospendere tutto? Sospendere i servizi? Non provvedere ai pagamenti delle spese obbligatorie e dire che la colpa è dello Stato o della Regione? Chi amministra si assume le sue responsabilità». Il sindaco poi torna a parlare delle delibera di giunta con la quale il Comune «ha fatto ricorso all’anticipazione di cassa per una somma complessiva pari 5/12esimi, 303 milioni». Ma la cifra è solo teorica, si affretta a precisare. «Rispetto a questo abbiamo detto, visto che dobbiamo risparmiare sugli interessi, di procedere quando si presenta l’esigenza. Ne abbiamo utilizzati 59 milioni. Su questi milioni chiesti c’è un’esposizione media per 14 milioni, sui quali si pagano gli interessi – dice ancora Orlando – le somme sono a rientro perché il tesoriere è lo stesso. Quindi quando arriveranno le risorse della Tari i 59 diminuiranno».
Inoltre Orlando paragona la situazione di Palermo con quella di Roma e Torino che, sostiene, hanno anticipazioni di cassa per svariati milioni di euro: «Abbiamo un tasso di interesse euribor base 3,65 maggiorati di uno spread di 245 punti. Il Comune di Torino invece ha emanato una delibera per un miliardo di euro e utilizzato 272 milioni con un tasso di interesse Euribor di 3,65 punti e uno spread di 300 punti. Il Comune di Roma per un miliardo e 200 milioni, un tasso di interesse Euribor di 3,65 più uno spread di 395 punti». «Non c’è nulla di interpretabile politicamente», precisa ancora Orlando, cercando di evitare probabilmente possibili polemiche con il Movimento Cinque Stelle che governa nelle due città. Infine ricorda come il procuratore generale della Corte dei Conti lo scorso febbraio abbia lodato Palermo, tra le altre cose, per il processo di risanamento delle partecipate messo in atto dal 2012 e «il soddisfacente indice di patrimonializzazione». Manca soltanto l’applauso, chiosa il sindaco.
Le reazioni
E tra gli avversari, appunto, alla corsa elettorale del sindaco, non tarda ad arrivare la risposta di Fabrizio Ferrandelli. «Ricorrere all’ennesimo anticipo di cassa è sintomo di un malessere che poteva essere evitato qualora il sindaco avesse avuto una visione progettuale – dice – I tempi di approvazione del bilancio da parte della Regione sono gli stessi da anni e non prevedere i flussi di cassa relativi (trasferimenti) dimostra un’incapacità gestionale, collegata anche a un’incapacità nella riscossione delle imposte comunali. Il buon padre di famiglia sa esattamente quali spese programmare in funzione di quelle che saranno le entrate certe che gli consentiranno di arrivare alla fine del mese. Orlando ha dimostrato di non essere un buon padre di famiglia».
«Stato e Regione non hanno ancora versato i contributi al Comune? E dire che il Pd nazionale da un lato e quello regionale, capitanato da Crocetta, dall’altro sono al suo fianco in questa partita. Forse sono alleati solo sulla carta, ma quando si tratta di risolvere problemi concreti si danno, come sempre, alla macchia? Ci spiace constatare che Orlando usi ancora una volta due pesi e due misure: da presidente dell’Anci contrasta chi amministra Stato e Regione, da candidato invece li accoglie al suo fianco».
«Chi fa confusione tra flussi finanziari e situazione economica non siamo certo noi che conosciamo perfettamente la macchina amministrativa. Si può avere il bilancio in pareggio, ma essere in rosso con la cassa. Saper gestire i flussi è altro discorso – conclude – ed è per questo che ci candidiamo a governare la città».