Nei primi giorni dell'anno le restrizioni sono state adottate a Capizzi e San Fratello, e prorogate a Milena, nel Nisseno. Adesso è il commissario straordinario del centro del Calatino che scrive al governatore. «Positivo l'1,5 per cento della popolazione»
«Contagi inarrestabili». Pure Ramacca chiede la zona rossa Musumeci proroga i controlli serrati per chi arriva in Sicilia
Mentre l’Epifania oltre alle feste si porterà via il Dpcm sulle due settimane di alternanza tra zone rossa e arancione in tutto il Paese, in Sicilia l’attenzione rimane decisamente alta. L’isola ieri ha fatto registrare il numero più alto di contagi nella singola giornata degli ultimi 45 giorni e sono diversi i centri in cui i sindaci ritengono opportuno non mollare la stretta.
Dopo il caso di Capizzi e di San Fratello, dove i rispettivi sindaci hanno chiesto e ottenuto l’adozione della zona rossa con provvedimento del presidente della Regione Nello Musumeci, la proroga fino al 17 gennaio delle restrizioni per Milena (Caltanissetta), oggi è Ramacca ad avere fatto la richiesta.
L’istanza è stata firmata dal commissario straordinario Domenico Targia, subentrato ai vertici dell’ente del Calatino dopo che il Consiglio comunale ha sfiduciato Pippo Limoli. «Considerato che l’andamento della curva epidemiologica evidenzia un progressivo e inarrestabile aumento dei casi positivi – si legge nel documento inviato alla Regione – con un rapporto di positivi di 1,5 rispetto al numero di cittadini è stato chiesto in data 5 gennaio l’adozione di provvedimenti per l’inserimento del comune in zona rossa».
Ieri intanto Musumeci ha prorogato fino al 15 gennaio le disposizioni adottate a inizio dicembre con l’ordinanza numero 64, quella riguardante i controlli serrati per chi arriva in Sicilia. Le misure erano state prese in vista dei rientri dei fuorisede per le festività natalizie. Dato l’andamento dei contagi, però, il governo regionale ha ritenuto opportuno mantenere elevata l’attenzione negli aeroporti e nei porti dell’isola.