Si è concluso con la mancanza del numero minimo dei presenti ed è iniziato con una serrata fase delle comunicazioni in cui sono state sollevate le diverse criticità della città. Poco dopo è passato il diniego al programma edilizio della cooperativa Delta e l'approvazione della delibera sull'affidamento della struttura sportiva
Consiglio, approvata delibera sulla piscina di Nesima Decisivo il centrodestra, è frattura nella maggioranza
Approvazione di due atti ma frattura interna al Partito democratico. È questo il bilancio dell’ultimo consiglio comunale catanese. A precedere le battute finali di una riunione che è stata aperta e chiusa nel giro di poco meno di due ore – e che, alla fine, ha dovuto arrendersi alla mancanza del numero minimo dei presenti – è stata una fase delle comunicazioni molto partecipata. I componenti di maggioranza e opposizione non hanno risparmiato le loro critiche all’amministrazione, definita più volte «incapace» da destra, sinistra e centro. I problemi esposti dai politici spaziano dalla sicurezza stradale in contrada Gelso Bianco alla presunta illegalità dei rallentamenti pedonali rialzati sistemati in alcune vie. Spazio anche alla querelle sull’assenza di solarium al lungomare di Ognina e sullo stato di degrado delle spiagge libere, la battaglia firmata dal gruppo Fratelli d’Italia ed esposta a gran voce da Manlio Messina. Un intervento accorato al quale segue la solita richiesta di maggiore chiarezza sulle finanze del Comune – stavolta formulata da Giuseppe Castiglione di Grande Catania -, e la consueta presa di posizione di Giuseppe Catalano (Articolo 4) contro «un ente sordo al grido delle periferie». Chiudono il cerchio i consiglieri Sebastiano Arcidiacono (gruppo Misto) e Niccolò Notarbartolo (Pd).
Mentre il primo chiede di mettere a verbale una richiesta di chiarimenti sulla decisione dell’amministrazione comunale di «individuare nel Palazzo delle Poste di viale Africa la futura Cittadella della giustizia, intervento per cui – prosegue – mi auguro che sia stato redatto uno studio di fattibilità sulle ricadute nella viabilità della zona», il secondo si fa portavoce delle istanze dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. «L’associazione guidata da Maria Lucia Barbera ha inviato alla commissione Lavori pubblici una lettera aperta chiedendo agli amministratori cittadini di rendere le città più accessibili attraverso l’applicazione di norme di progettazione adatta anche ai disabili, puntando a eliminare le criticità nella mobilità», dichiara Notarbartolo. Che precisa come la missiva dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti sia firmata pure dalle associazioni Mobilita Catania, Officine culturali, Talìa, Life onlus, Agorà e Passatempi&Passione. Conclusa la fase delle comunicazioni, con 24 voti passa il diniego al progetto di edilizia della cooperativa Delta. Una società, quest’ultima, per cui è stato nominato ad acta un commissario straordinario «il cui insediamento rischierebbe di causare un grave danno erariale al Comune», sottolinea Notarbartolo.
Il successivo punto all’ordine del giorno prevede l’approvazione della delibera sull’affidamento e la gestione della piscina di Nesima. Un atto, quest’ultimo, sul quale in passato c’è stato un braccio di ferro tra l’assessora allo Sport Valentina Scialfa e il consiglio comunale. Ma che ieri sera ha incassato l’approvazione dell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti con il voto decisivo del centrodestra rappresentato dai gruppi Forza Italia, Area popolare e Grande Catania. Escono poco prima del voto Notarbartolo ed Ersilia Saverino. Una spaccatura della maggioranza, l’ennesima, che non passa inosservata agli occhi dell’opposizione, la stessa che si giustifica urlando dai suoi scranni «l’importanza della delibera». Al voto della quale segue la mancanza del numero minimo dei consiglieri, richiamati oggi a esprimersi come prima cosa su quattro varianti urbanistiche al Piano regolatore generale.