«Appare molto preoccupante la familiarità tra il sindaco Enzo Bianco, l'assessore alla Bellezza Orazio Licandro e il signor Di Bella». La dichiarazione è dell'esponente del Pd Niccolò Notarbartolo in relazione alla collaborazione tra Palazzo degli elefanti e il noto locale, che oggi la procura collega alla mafia
Consiglieri contro giunta, scontro su Empire «L’amministrazione avrebbe dovuto sapere»
«La discoteca Empire e l’imprenditore erano già inquisiti dal 2006 quindi l’amministrazione avrebbe avuto la possibilità di conoscere questa situazione». A dirlo è il consigliere del Partito democratico Niccolò Notarbartolo durante un’interrogazione in consiglio comunale. Il riferimento dell’esponente della maggioranza è alla collaborazione a indirizzo culturale stretta la settimana scorsa dall’amministrazione e dall’Accademia di Belle arti con il noto locale intestato a Domenico Di Bella. L’uomo che questa mattina è salito agli onori della cronaca poiché ritenuto un prestanome di Giacomo Nuccio Ieni, presunto elemento di spicco del clan Pillera-Puntina. «Appare molto preoccupante la familiarità che da alcune immagini sembra eccessiva tra il sindaco Enzo Bianco, l’assessore alla Bellezza Orazio Licandro e il signor Di Bella», denuncia Notarbartolo.
«Mi auguro che con grande forza si riesca a prendere la distanza da questa vicenda ma ogni modo ritengo che l’offerta culturale del futuro della città di Catania non passi dall’Empire», continua Notarbartolo. La replica dell’amministrazione parte dal vicesindaco Marco Consoli. «Lei ha superato il limite del buongusto e della verità, che le ricordo essere entrambi valori fondamentali», attacca Consoli rivolgendosi direttamente a Notarbartolo. «Nessuna foto riuscirà a oscurare il grande impegno che questa amministrazione sta mettendo in campo per la legalità e la trasparenza», continua.
Sulla collaborazione attivata dall’amministrazione con la discoteca oggi confiscata interviene anche l’assessore alla Trasparenza Rosario D’Agata. Che alza la voce: «Questa amministrazione si è sempre caratterizzata per fare rispettare la legalità a tutti». Quindi l’assessore sbatte un fascicolo sul suo banco e inizia a elencare le attività di lotta alla mafia in cui si è distinta la giunta. «Ci siamo costituiti parte civile in tutti i processi di mafia e abbiamo votato due atti deliberativi fondamentali in merito, di cui uno relativo al parcheggio Sanzio citato nel processo Iblis a carico di Raffaele Lombardo», urla il titolare al ramo della legalità. Che continua: «Sono qui da 25 anni, conosco le magagne di tutti e so dove si si trovano le zone grigie della mafia. Notarbartolo può stare tranquillo».
La replica di Notarbartolo non si fa attendere, soprattutto in merito all’intervento del vicesindaco. «Abbiamo idee diverse, caro Consoli, ma perché la nostra storia è diversa. Lei ha sostenuto Raffaele Stancanelli, Umberto Scapagnini e ora Enzo Bianco. Di certo non me lo deve dire lei cosa significa stare alla maggioranza», conclude l’esponente del Pd.
Nel frattempo arriva anche la replica dell’assessore alla Bellezza Orazio Licandro, del quale sono state richieste le dimissioni a gran voce: «Non vi era alcuna diretta collaborazione sulle attività», afferma Licandro, a proposito del sequestro dell’Empire. «L’amministrazione – aggiunge – ha chiuso al traffico e ha riqualificato una strada per permettere mostre e altre iniziative culturali che sarebbero state organizzate dall’Accademia di Belle Arti e da altre associazioni».