L'uomo ha precedenti per furto, resistenza a pubblico ufficiale e sequestro di persona. Nel 2012 è stato arrestato per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine con la tecnica del buco. Guarda il video
Sequestro beni da 150mila euro Sigilli a immobile di un 38enne
È considerato un esponente di spicco dell’agguerrita banda del buco che ha imperversato per anni in Sicilia. Si tratta del 38enne palermitano Dario Borgia, nei cui confronti la polizia di Palermo ha effettuato un sequestro patrimoniale per un valore di circa 150mila euro. Il Tribunale di Palermo ha emesso il decreto con il quale ha disposto il sequestro di un appartamento nel comune di Bagheria. L’uomo annovera precedenti penali per furto, rapina, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, rissa e sequestro di persona. Il 20 novembre 2012, infatti, è stato arrestato squadra mobile di Palermo per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine in diverse province della Sicilia.
L’indagine condotta aveva dimostrato l’esistenza di una pericolosa associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine in istituti di credito e gioiellerie, con una complessa struttura verticistica e un capo investito e riconosciuto dagli accoliti, una sede dove si tenevano le riunioni, suddivisione degli introiti, sistemi protetti di comunicazione (telefoni intestati a persone non riconducibili agli indagati e radiotrasmittenti in grado di intercettare le frequenze della polizia giudiziaria), armi da fuoco, attrezzi da scasso e chiavi adulterine, nonché la disponibilità di auto utilizzate per raggiungere gli obiettivi da rapinare.
Il gruppo criminale ha operato in modo costante dal 2009 al 2010, riuscendo ad individuare numerose banche e uffici postali da rapinare, predisponendo i sistemi di accesso a detti siti attraverso la realizzazione di aperture nelle pareti dei locali da rapinare, con la tecnica del buco. Per questi fatti, nel 2014, la Corte di Appello di Palermo ha condannato Borgia alla pena di poco meno di tre anni di reclusione.
L’indagine patrimoniale è stata condotta dagli investigatori della sezione misure di prevenzione della Questura di Palermo e ha permesso di individuare e sequestrare un appartamento a Bagheria in via Ugo La Malfa del valore stimato di circa 150mila euro. Gli accertamenti hanno dimostrato come sia il 38enne sia la moglie, quest’ultima formale intestataria dell’immobile, non disponessero di entrate lecite e sufficienti per l’acquisto del bene raggiunto dal provvedimento.