Conferenza della Libia, corteo contro summit «Da Palermo comincia una nuova resistenza»

«Non ci sono clandestini, nei barconi mandiamoci Salvini». Si apre con questo coro beffardo la manifestazione contro il vertice sulla Libia, partita con un’ora di ritardo da piazza Marina. Centinaia di persone per le strade del centro storico, dopo gli incontri che da giovedì hanno visto una rete eterogenea di opposizione: comitati, partiti (Rifondazione Comunista, Sinistra Comune e Potere al Popolo), associazioni e centri sociali.

«Abbiamo aderito al documento del Forum antirazzista – dice Nadia Furnari dell’Associazione antimafie Rita Atria – perché siamo contro un Governo che approva decreti legge incostituzionali e, soprattutto, attua politiche internazionali all’insegna della disumanizzazione. ll vertice di questi due gironi è propaganda allo stato puro e non a caso è stato snobbato da tutti. Non si può fare lotta alla mafia se non si parte dalle politiche sbagliate delle istituzioni».

«La scelta di avere un profilo eterogeneo – dice Elio Teresi dell’associazione Radio Aut – è stato un grande successo perché ha consentito di analizzare la questione libica da più punti di vista e ha permesso a diverse realtà sociali palermitane di tornare a parlarsi dopo tanto tempo. Da Palermo parte una nuova resistenza. Voglio ricordare che sono stati spesi 25 miliardi di euro per le spese militari, soltanto quest’anno, con un aumento di 2,3 miliardi per il 2018. Mentre per il dissesto idrogeologico sono stati stanziati 900 milioni di euro in tre anni».

E non mancano le contestazioni dirette all’attuale Governo. Non solo alla Lega – con il ministro degli Interni Matteo Salvini preso particolarmente di mira – ma anche verso i pentastellati. In particolare si fa riferimento alla contestata scelta sul Muos di Niscemi, che vedrà giorno 14 novembre esprimersi il Cga in merito alla legittimità delle autorizzazioni ambientali rilasciate dalla Regione Siciliana. «Cinque stelle traditori, degli americani siete servitori» è il coro che si è diffuso tra le fila del corteo.


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