Comunicato in apertura delle sedute di Laurea

La commissione di laurea, a nome dell’intera Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, intende porre all’attenzione degli studenti laureandi e delle loro famiglie il gravissimo stato di crisi della nostra Università. La recente approvazione alla Camera dei Deputati del Disegno di Legge Delega firmato dal Ministro Moratti, ha prodotto e continuerà a produrre una situazione insostenibile per l’intero sistema dell’alta formazione. L’Università pensata dall’attuale governo è un’istituzione debole, votata alla marginalità, incapace di fornire gli strumenti minimi di un civile diritto allo studio ed inabile a formare i suoi studenti per le sfide della competitività e del sapere avanzato; è una Università in cui i giovani ricercatori devono compiere circa 15 anni di precariato, con stipendi da fame e senza contributi pensionistici, con ciò incentivando la già forte “fuga dei cervelli” dal nostro paese; è una Università in cui si contrabbanda per efficiente modernizzazione un taglio volgare, irrazionale e indiscriminato delle risorse, a tutto favore delle costose università private.

Noi riteniamo che l’Università statale sia un bene di tutta la comunità. Senza una forte Università statale, capace di investire nei giovani e nel futuro, il paese rinunzia alle speranze delle prossime generazioni, votandosi al sottosviluppo ed alla povertà.

Per queste ragioni la nostra Facoltà ha aderito alla protesta indetta dalle associazioni sindacali, attuando il blocco delle attività.

La scelta di adempiere egualmente allo svolgimento delle sedute di laurea risponde ad un puro senso di responsabilità, nell’intento di non danneggiare gli studenti nel loro percorso professionale e di studio. Come tale, abbiamo preferito evitare la “pompa magna” ed il rispetto rigido delle forme. Questo è per noi il momento della responsabilità, ma non delle toghe.

Riteniamo necessario coinvolgere in questa protesta chi, come gli studenti e le loro famiglie, è parte integrante dell’Università, consapevoli di quanto sia in gioco, oggi, il futuro dei nostri figli e del nostro paese.

La prossima discussione in Senato del Disegno di Legge del governo richiede una consapevolezza ampia dei rischi che l’intera società italiana, a causa dell’insipienza e dell’incompetenza della politica, sta correndo.

In vista della discussione del Disegno di Legge in Senato il prossimo 17 luglio, occorre chiedere con forza:

– il ritiro immediato di questo indecente progetto di Legge

– l’apertura di un reale e serio confronto con le esigenze poste dal mondo universitario e dalle forze sociali

– il rifinanziamento della ricerca, della didattica e della retribuzioni secondo parametri europei

– la trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia docente

– il bando di 20.000 nuovi posti di ricercatore

Evitiamo insieme che cada l’oblio sulla nostra Università.


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