Il Comune di Catania cerca ispettori ambientali volontari. Figure previste dal regolamento municipale, con il compito di informare i cittadini e prevenire comportamenti errati nella gestione dei rifiuti. Ma a rubare la scena al contenuto dell’annuncio, pubblicato sul sito dell’ente, è l’immagine che lo accompagna. In cui compaiono un gruppo di ispettori impegnati in un […]
L’avviso del Comune di Catania generato con l’Ai: nello stemma, l’elefante sostituito da un castello
Il Comune di Catania cerca ispettori ambientali volontari. Figure previste dal regolamento municipale, con il compito di informare i cittadini e prevenire comportamenti errati nella gestione dei rifiuti. Ma a rubare la scena al contenuto dell’annuncio, pubblicato sul sito dell’ente, è l’immagine che lo accompagna. In cui compaiono un gruppo di ispettori impegnati in un sopralluogo operativo in quella che sembra essere via Etnea, quasi all’angolo con piazza Stesicoro. La cautela è d’obbligo, perché la foto pare essere stata generata con l’intelligenza artificiale. A dirlo è non solo il nome del file inviato alle redazioni: immagine AI. Ma soprattutto alcuni dettagli: dal profilo dell’Etna – la cui vetta è più simile a quella visibile dal versante Nord, quindi dal lato opposto rispetto a Catania – fino alle pettorine degli stessi ispettori. Con la dicitura Comune di Catania, ma con uno stemma che non è quello ufficiale dell’ente. Dalla forma ai fregi laterali differenti, a mancare è soprattutto l’elefante, simbolo della città. Sostituito con quelle che sembrano essere le mura di cinta di un castello che si specchia sull’acqua.
Ma il fantasioso stemma generato con l’Ai dal Comune di Catania non è un caso isolato. Altri siti web e profili social istituzionali, alle prese con l’intelligenza artificiale, erano già incappati in scivoloni del genere. Uno dei più noti, e tra i più recenti, è quello comparso sul profilo Facebook del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Con tanto di richiesta di aiuto a uno strumento di intelligenza artificiale per scrivere un testo sull’emergenza idrica in Sicilia. «Ecco una proposta per il post su Facebook, in prima persona e con enfasi, adatta a un tono istituzionale ma coinvolgente», la risposta della tecnologia online, riportata per errore nel post pubblicato. Un dettaglio, anche questo, che non è passato inosservato, diventando presto virale sui social network. Almeno prima che la Regione eliminasse lo strafalcione.