Comunali Siracusa, il M5s punta su Silvia Russoniello «Affronterò tutto col buon senso di madre di famiglia»

Silvia Russoniello è la candidata del Movimento cinque stelle l’unica donna a competere per la poltrona più importante di palazzo Vermexio. A metà marzo c’era stato il rischio di avere addirittura tre liste a cinque stelle: Russoniello per Meetup Siracusa, Lucia Napoli per Meetup Archimede e Giovanni Napolitano per Amici di Beppe Grillo. Ma il simbolo poteva essere dato da Roma a una sola lista. La 43enne di Belvedere (frazione del capoluogo aretuseo) è molto vicina al deputato regionale campione di preferenze Stefano Zito. Nella vita gestisce una sala ricevimenti nella zona di viale Epipoli a Siracusa.

Perché ha scelto di candidarsi a sindaco?
«Il Meetup Siracusa del Movimento 5 stelle mi ha scelta, perché mi ha ritenuta la persona giusta per diventare la portavoce di tutti i cittadini. Da anni mi spendo nel sociale e come attivista del meetup di cui faccio parte da sei anni». 

Quali sono i punti centrali del suo programma? A che cosa la città non può più rinunciare?
«Il lavoro in primis, poi la riqualificazione delle periferie, l’impegno a riportare la trasparenza e la legalità all’interno della pubblica amministrazione. Purtroppo la città è a pezzi sotto molti punti di vista e siamo costretti a fare i conti un bilancio che offre poco spazio ai sogni. Si dovrà, dunque, iniziare dal fare le cose indispensabili, come la manutenzione stradale, i rifiuti e gli altri servizi che sono mancati negli ultimi anni. In una frase: Siracusa non può più rinunciare alla normalità».

Qual è la figura politica o tecnica (nazionale o internazionale) a cui si ispira?
«A dire il vero non ho fonti d’ispirazione a cui fare riferimento. Affronterò le criticità man mano si presenteranno col buon senso della madre di famiglia. È ovvio, però, che per me i sindaci che stanno governando le città a Cinque stelle sono un riferimento importante: parlo di Filippo Nogarin per Livorno, Virginia Raggi per Roma e Chiara Appendino per Torino. Il loro è l’esempio di chi pur avendo trovato città in condizioni disastrose piano piano le stanno riportando alla normalità».

Con chi si alleerebbe in caso di ballottaggio?
«Il Movimento 5 stelle non si allea con nessuno. Può convergere sui punti e pensare a una collaborazione per il bene dei cittadini e della città». 

Un pregio e un difetto della precedente amministrazione.
«Un pregio di chi ha governato la città negli ultimi cinque anni è stato certamente l’input alle start up. Il difetto peggiore è stato quello di essere un’amministrazione poco lungimirante, senza progettualità e non particolarmente predisposta all’ascolto e al dialogo coi cittadini». 

Quanto pensa di spendere per la sua campagna elettorale?
«La mia campagna elettorale costerà il minimo indispensabile. Vorrei essere un esempio del rigore che impone la situazione del nostro Paese in questa fase. Credo, inoltre, che non occorrano investimenti eccessivi per rendersi visibili ma è necessario il contatto diretto con le persone. Infine la scelta di non investire eccessivamente in santini e manifesti l’ho presa anche perché non mi piace l’idea di sporcare ulteriormente la città che ne è già sommersa».

Il suo non è di certo un nome noto. Crede che questo penalizzerà il M5s?
«È vero che il mio non è un nome molto conosciuto in città, ma non lo erano neanche Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Virginia Raggi , Federico Piccitto o Chiara Appendino. Gli altri miei competitor sono invece molto conosciuti anche per aver gestito la cosa pubblica per anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: Siracusa è agli ultimi posti di tutte le classifiche nazionali. Per questo dico che la mia forza sta proprio in questo, oltre che nella squadra di consiglieri e assessori tutti competenti. Non sarà un salto nel buio, di sicuro i siracusani dovranno decidere se rischiare o se affidarsi a chi ha già avuto incarichi e ha prodotto poco o nulla».

Le spaccature interne del movimento a livello territoriale, crede influenzeranno il voto degli elettori siracusani?
«Non ci sono state spaccature a livello territoriale. Chiunque, del resto, avrebbe potuto presentare la lista per avere la certificazione. Sulla bilancia, però, c’erano anni di attività sul territorio e tutto il lavoro svolto dai nostri attivisti. È sulla base di questo che siamo stati noi a ottenere la certificazione».

Sul suo profilo ci sono state varie polemiche, lei crede di avere le competenze giuste per eventualmente governare il capoluogo aretuseo?
«Ero già preparata agli attacchi e sapevo ne sarebbero arrivati sempre di più feroci, ma nulla ha fiaccato né fiaccherà la mia fiducia in me stessa e, soprattutto, nel mio gruppo. Vedere come è ridotta la nostra città, per altro, mi rafforza nella volontà di mettere a disposizione le competenze mie e dei miei compagni di viaggio. Ho e avrò la volontà e la competenza per amministrare questa città martoriata e portare a compimento il programma che abbiamo progettato negli ultimi due anni».

Visto quello che sta succedendo a Roma, anche a Siracusa c’è un dialogo con la Lega o avete intenzione di avviarlo?
«Noi andremo avanti da soli, chiunque sposerà la nostra idea di città sarà il benvenuto. Prioritari sono e restano gli interessi di Siracusa e dei siracusani».


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