L'area comprende i quartieri San Giorgio, Librino, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa e Villaggio Sant'Agata. Cinque anni fa erano sei gli sfidanti, quattro in questa tornata elettorale. Due di loro sono alla prima esperienza. Discorso diverso per Leone e Allegra
Comunali, battaglia elettorale per la sesta circoscrizione Eterna sfida per avvicinare periferie al cuore della città
La sfida è sempre la stessa. Avvicinare le periferie della città al resto del capoluogo etneo. Un tira e molla che va avanti da decenni, tra promesse e passerelle. Nella sesta circoscrizione, che accorpa i quartieri San Giorgio, Librino, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa e Villaggio Sant’Agata, gli elettori potranno scegliere tra quattro candidati presidenti, due in meno rispetto a cinque anni addietro. Tra loro spicca il nome dell’uscente Lorenzo Leone. Sponsorizzato dal centrosinistra – e dal duo del nuovo corso dem Valeria Sudano e Luca Sammartino – dalla sua avrà cinque liste. Una vera e propria corazzata è invece quella affiancata ad Alfio Allegra, centrodestra. Con quest’ultimo un drappello di ben nove raggruppamenti. Più difficile, almeno sulla carta, l’obiettivo di Gaetano Lauceri, Un cuore per Catania, e Roberta Perricone, Movimento 5 stelle.
Gaetano Lauceri (Un cuore per Catania):
Nato e cresciuto a San Giuseppe La Rena, ha scelto di provare la prima avventura politica perché «ferito al cuore per l’abbandono in cui siamo costretti a vivere». Il suo quartiere è una sorta di porta d’ingresso per chi atterra all’aeroporto Fontanarossa. Cartolina a tinte fosche. «Fare vedere la soluzione attuale è davvero vergognosa – spiega Lauceri -. C’è un degrado generale, lo stesso che riguarda tutti i quartieri periferici. Abbandonati dall’attuale amministrazione e da chi si sarebbe dovuto occupare di noi a livello di circoscrizione». Lauceri, 29 anni di professione geometra, se eletto, annuncia di volere puntare con decisione sui problemi del canale di scolo delle acque a Santa Maria Goretti: «Quando ci sono le piogge intense si allaga tutto. Parlando con le persone mi hanno detto che alcuni di loro hanno ristrutturato casa diverse volte, perché con le infiltrazioni ci sono sempre danni».
La campagna elettorale di Lauceri viene bollata come «semplice». Il motivo? «Nel mio quartiere mi conoscono tutti e le persone sanno che mi impegnerò al massimo per rendere più vivibile quella zona. La gente, devo dire, è stanca di sentire tante promesse. Come stanno facendo tante persone». Nell’elenco delle cose da fare però ci sarà anche Librino, negli ultimi mesi palcoscenico di una visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Lo considero un posto meraviglioso ma davvero troppo abbandonato. Quando vado mi colpisce sempre il gran numero di bambini che gioca in strada. Ecco perché bisognerebbe creare dei piccoli centri culturali».
Alfio Allegra (Centrodestra):
Nel 2013 aveva già provato l’elezione a presidente, scendendo in campo con due liste: Grande Catania e Girotondo. Cinque anni dopo Alfio Allegra torna in pista ma con una corazzata di compagini a suo sostegno. Nato e cresciuto a San Giorgio, lavora al Consorzio di bonifica. Forte, il prossimo 10 giugno, di una rinnovata unione all’interno della coalizione di centrodestra. Il vento, come il diretto interessato ammette, questa volta «potrebbe essere cambiato» rispetto al 2013. Secondo radio circoscrizione sarebbe proprio Allegra il principale sfidante del presidente uscente Lorenzo Leone. «Con cui siamo amici», ammette senza giri di parole. L’esperienza politica vera e propria per il candidato del centrodestra risale a qualche anno prima, quando per due mandati a rivestito la carica di consigliere provinciale di Catania, con Forza Italia e Movimento per le autonomie. Adesso l’avvicinamento a Noi con Salvini: «All’interno ho trovato persone ottime, come Fabio Cantarella e Giuseppe Conti, e poi Salvini, a livello nazionale, dice quello che la gente vuole sentire».
Anche Allegra, come tanti aspiranti presidenti, non si sbilancia con un programma preciso. «La mia forza è l’approccio con le persone. Voglio creare un gruppo di persone che porta avanti le istanze del quartiere e non solo le mie. L’obiettivo vero è coinvolgere i cittadini delle sesta circoscrizione». Anche l’ex consigliere provinciale sottolinea il bisogno di maggiori margini di manovra per i consigli circoscrizionali. «Posso dire che manca un campo da calcio ma senza l’amministrazione centrale non è possibile fare niente. C’è ancora un sentimento d’abbandono nei confronti delle periferie. Bisogna darci la possibilità di lavorare con delle deleghe precise, ascoltando le istanze dei presidenti di circoscrizione».
Roberta Perricone (Movimento 5 stelle):
Esordiente in questa tornata elettorale è anche Roberta Perricone, candidata del Movimento 5 stelle. Tra le pochissime donne candidate presidenti di una circoscrizione. Attualmente impegnata negli studi universitari nel dipartimento di Lingue e comunicazione. Originaria di Vaccarizzo, che definisce, senza giri di parole, «l’estrema periferia di Catania». Ma cosa l’ha spinta a candidarsi? «Non era preventivata questa cosa, ma dopo essermi sentita presa in giro per l’ennesima volta dall’amministrazione ho cambiato idea partecipando a qualche meet up nella sede pentastellata di via Fillocomo». Perricone racconta di essersi rivolta alla squadra del sindaco Enzo Bianco per sottolineare le enorme criticità legate ai rifiuti. «Ma mi è stata chiusa la porta in faccia», aggiunge. «Non voglio essere una persona che abbandona la gente e per questo motivo ho scelto di candidarmi. La sesta circoscrizione è vera e propria periferia».
La campagna elettorale? «Meno santini e tanti banchetti o incontri con le persone – spiega -. Parlare con i cittadini è il modo migliore per capire il disagio e sentirli più vicini», spiega Perricone. «A loro illustro il programma del Movimento 5 stelle e spiego che la prossima amministrazione non dovrà essere di centrodestra o centrosinistra ma del tutto nuova».
Lorenzo Leone (Centrosinistra):
Il presidente di circoscrizione uscente nonostante le roventi polemiche tenta il bis anche alla prossima tornata elettorale, forte della vicinanza politica della senatrice dem Valeria Sudano e del parlamentare regionale Luca Sammartino. I cinque anni appena trascorsi per Leone non sono stati però semplici. Perché il suo nome è finito sulla scrivania delle commissioni antimafia di Palermo e Roma. Sotto la lente d’ingrandimento le vicissitudini giudiziarie del fratello del presidente, Gaetano Leone, pregiudicato per reati di mafia. Coinvolto nell’operazione antimafia Arcipelago del 2001 successivamente è stato condannato perché ritenuto tra gli esattori del pizzo della famiglia di Cosa nostra dei Santapaola-Ercolano.