«Aiutare chi è in difficoltà e fuma, a smettere di fumare». Può essere sintetizzato così CoEHAR in Caritas, il progetto di donazione e assistenza pensato per le persone più fragili dal punto di vista economico e sociale. Protagonisti, oltre il Centro di ricerca per la riduzione del danno da fumo dell’Università degli studi di Catania, sono la società Eclat e l’associazione Liaf, Lega italiana anti fumo. Insieme hanno già avviato a sostegno di Caritas Catania un piano unico nel suo genere che prevede la donazione di 100 sigarette elettroniche e di diecimila ricariche. Il percorso, destinato a 100 utenti fumatori, si basa su un’attività di valutazione dello stato di salute dei pazienti e un monitoraggio periodico delle condizioni cliniche di coloro che hanno deciso di passare ai prodotti senza combustione. Controlli affiancati anche a buone pratiche con attività di formazione sui corretti stili di vita condotte dai volontari del CoEHAR.
«Molti non sanno che le persone indigenti rappresentano una popolazione a rischio perché la prevalenza del tabagismo è molto elevata – spiega durante la presentazione del progetto il professore ordinario di Medicina interna e fondatore del CoHEAR Riccardo Polosa – Questa popolazione non è stata mai attenzionata da studi scientifici quindi quando ci siamo riuniti nella sede del CoHEAR abbiamo pensato di sviluppare un progetto diverso, che ci avvicinasse alle persone che soffrono. Il progetto consiste nell’aiutare i fumatori nel farli smettere con l’assistenza, le consulenze e fornendo loro gratuitamente delle sigarette elettroniche così da farli svezzare dal tabacco combusto».
«La Liaf da tanti anni si occupa di comprendere cosa significa fumare – aggiunge la presidente Elena Granata – ma anche cosa significa smettere di farlo. Quindi sono state fatte delle iniziative per cercare di sensibilizzare i giovani e le persone di tutte le fasce d’età. Il fumo fa male, ha una componente economica ma anche psicologica e per questo il nostro obiettivo è aiutare tutti coloro che hanno bisogno». A fare gli onori di casa durante la presentazione del progetto è stato lo psicologo Giovanni Mangano: «La Caritas di Catania si occupa del benessere globale della persona – spiega – quindi non solamente fornendo dei pasti o tutto ciò che riguarda gli aspetti di prima necessità, ma anche la salute è qualcosa alla quale teniamo molto».
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