Il fotografo e regista palermitano ha ritirato il suo cortometraggio dato in comodato d'uso gratuito per i sei mesi dell'esposizione internazionale. «Un'occasione sprecata. Credo che la Regione siciliana non ha capito il target di riferimento dell’evento». E per far conoscere il cortometraggio pensa alla Biennale di Venezia
«Cluster come fiera di provincia» Pucci Scafidi lascia l’Expo
«Non mi sembrava giusto nei confronti di Tommaso Dragotto, imprenditore veramente innamorato della Sicilia, che ha speso dei soldi senza volere e chiedere un euro alla Regione, esporre il nostro film in un posto dove le cose non funzionano». Il regista e fotografo palermitano, Pucci Scafidi, spiega così a MeridioNews la decisione di ritirare il docu-film, ‘Terra Madre’ dal Cluster Bio Mediterraneo dell’Expo di Milano.
Il cortometraggio, attraverso un’intesa con la Regione siciliana, era dato in comodato d’uso gratuito per sei mesi al padiglione siciliano. «L’Expo è una manifestazione internazionale bellissima – dice Scafidi -. Mi spiace che il Cluster Bio Mediterraneo non sia stato progettato e pensato come una manifestazione universale ma come una fiera di provincia. Faremo conoscere il nostro progetto in altri modi. Ci hanno consigliato di presentarlo alla Biennale di Venezia».
Il film, prodotto da Tommaso Dragotto di Sicily by car, vuole promuovere e divulgare a livello internazionale l’immenso patrimonio storico-artistico dell’Isola, nonché le sue più rinomate eccellenze eno-gastronomiche: dal pane nero di Castelvetrano alla mandorla di Noto, dall’uva Zibibbo di Pantelleria al cappero di Salina. Il documentario inizia con una frase di Federico II di Svevia che dice: «Non invidio a Dio né al paradiso perché son ben lieto di vivere in Sicilia». Ad accompagnare le immagini di una terra «bellissima e complicata» al tempo stesso è la voce di Giancarlo Giannini.
«Il docu-film parla di un uomo siciliano che dovrebbe essere un modello per tutti noi – racconta il regista -. Il cortometraggio omaggia la nostra Isola e nasce dal desiderio di far conoscere a chi non è siciliano la verità su questa terra». Verità che, stando alle parole del fotografo, spesso viene offuscata dai fatti di cronaca e mafia. «Oramai siamo stanchi di essere etichettati per ciò che non siamo. Le nostre eccellenze vanno esaltate».
Il film è stato presentato il 30 aprile scorso nel noto ristorante milanese, ‘Filippo La Mantia’. L’evento curato da Laura Morino Teso ha avuto un successo di pubblico grazie a un parterre di tutto rispetto come: Vittorio Feltri, Paolo Veronesi, Francesca Senette, Gian Riccardo Marini della Rolex ed altri politici e celebrità.
«Dopo quattro minuti di applausi, numerosi spettatori mi hanno confidato la loro voglia di venire in Sicilia. Il nostro brand ‘Sicilia’ è fortissimo – continua il regista – e noi vogliamo lavorare su questo. Siccome ad oggi i nostri politici ancora non hanno ben capito, ci stiamo pensando privatamente. In America le persone che riescono in qualcosa diventano dei modelli. Il consiglio che mi permetto di dare a chi ci governa è di prendere come esempio i siciliani che riescono ad essere opinion leader sulla nostra terra. Dovrebbero studiarli. Vedranno che le cose andranno meglio per tutti».
Ancora la data di novembre per la presentazione a Palermo del docu-film non è stata fissata, ma la location è già stata scelta: il teatro Massimo.
«E’ un gran peccato aver perso al momento una occasione come quella dell’ Expo di Milano per i siciliani. Di questa manifestazione se ne parla da anni. Credo che la Regione siciliana non ha capito il target di riferimento dell’evento. Non è una fiera. Sono convinto però – conclude – che nel breve tempo gli addetti ai lavori risolveranno i problemi gestionali e organizzativi del cluster bio mediterraneo. Così noi potremmo riportare il nostro progetto nel padiglione».