Clint Eastwood e il cinema di guerra

Regia: Clint Eastwood

 

Interpreti: Ken Watanabe, Kazunari Ninomiya, Shido Nakamura, Tsuyoshi Ihara, Ryo Kase, Hiroshi Watanabe, Takumi Bando

 

Genere: Drammatico

 

Durata: 142 minuti

 

Produzione: USA 2006

 

 

Se finalmente ci riuscisse di sbarazzarci dalle fiction “storiche” ridotte a supermarket degli orrori del ventesimo secolo, dove ciascuno può scegliere di acquistare ciò che meglio conviene per la faziosità della memoria di parte, Letters from Iwo Jima di Clint Eastwood sarebbe un eccellente film da commentare nelle scuole per ricordare la guerra più sanguinosa che ha coinvolto finora la specie umana.
 
Raramente (l’altra eccezione è La sottile linea rossa di Terrence Malick, 1998) un film così fortemente imbevuto dal rispetto per il senso dell’onore militare era stato tanto spregiudicato nel mostrare la realtà secca, dura, insensata della guerra. E quasi mai, come in questo racconto dalla parte degli sconfitti, si era scavato dentro “le loro atrocità e le nostre”, facendo a pezzi la glorificazione della Seconda guerra mondiale nella quale Hollywood ha avuto un ruolo essenziale.
 
Ciò senza tralasciare le qualità cinematografiche di quest’opera fuori dal comune – veramente magnifica – che consacra Eastwood, vecchio attore-archetipo dell’individualismo americano (chi ha dimenticato l’ispettore Callaghan?) come un grande autore, si sarebbe tentati di definirlo un autore “classico”.

Perché da cosa si deve partire commentando Lettere da Iwo Jima? Dal nitore della fotografia che arriva a rasentare il bianco e nero, dalla semplicità dei movimenti della macchina da presa, dall’abilità nel far sì che ogni personaggio acquisti spessore psicologico e umano e contemporaneamente un valore emblematico sul piano storico e politico, sicché nel grande grande affresco non esistono comparse? No, è d’obbligo misurare la distanza tra il film di Eastwood e il “genere” del cinema americano di guerra.

Persino nel celebratissimo Salvate il soldato Ryan, col quale Steven Spielberg aveva preteso di portarci direttamente dentro la guerra con la lunga sequenza di trenta minuti dello sbarco in Normandia – regia perfetta arricchita da trovate di grande effetto: corpi che saltano in aria, il mutilato che vaga alla ricerca del suo braccio, il soldato squarciato in due che tenta disperatamente di tener dentro i suoi organi interni – lo spettatore finiva con l’osservare ammirato la maestria del regista: il suo cinema, non la storia, non gli uomini. Si era catturati dall’abilità nel rivisitare il campionario di emozioni e di sentimentalismo del cinema a stelle e strisce, e ciò faceva tollerare l’eccessiva enfasi del suo essere americano. Mentre Eastwood va oltre la superficie, scava dentro gli uomini. Così facendo ci offre una lezione di storia non edulcorata e un modo più profondo dell’ “essere americani”: agire in base a quello che sentiamo e crediamo giusto.
 
E’ un buon film per le varie giornate della memoria perché il disprezzo per la miscela tossica del fascismo, coi suoi attributi nichilisti e classisti, appare esplicito e sferzante. Ma soprattutto perché la simpatia col nemico – che si rivela nella sua umanità, in maniera inattesa, attraverso la lettera di una madre – appare come l’antidoto più efficace nei confronti dello spirito di crociata e di ogni retorica della “guerra giusta”.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]