Allagamenti, trombe d’aria, esondazioni, frane, grandinate e mareggiate. Il 2023 è ormai ai titoli di coda ma i 12 mesi appena trascorsi verranno ricordati per i numerosi eventi metereologici che hanno causato devastazione e morte. Fenomeni sempre più frequenti e con conseguenze sempre più gravi per i cittadini e il territorio. Nel 2023, stando ai […]
Foto di Città clima Legambiente
Il 2023 da bollino rosso per il clima. In Sicilia 21 eventi estremi. Dal ciclone Medicane al record di 47 gradi
Allagamenti, trombe d’aria, esondazioni, frane, grandinate e mareggiate. Il 2023 è ormai ai titoli di coda ma i 12 mesi appena trascorsi verranno ricordati per i numerosi eventi metereologici che hanno causato devastazione e morte. Fenomeni sempre più frequenti e con conseguenze sempre più gravi per i cittadini e il territorio. Nel 2023, stando ai dati dell’osservatorio Città clima di Legambiente, si sono verificati 318 eventi metereologici estremi mentre l’anno precedente erano stati 311. Un più 22 per cento che coincide, purtroppo, con la morte di 31 persone. Le Regioni più colpite sono Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna ma nelle posizione di vertice compare anche la Sicilia con 21 fenomeni gravi. L’Isola, inoltre, è stata quella più colpita da Roma in giù. Nell’elenco delle città, dopo la Capitale con 14 eventi, ci sono Milano e Palermo con sei e cinque. Andando a visionare le categorie emerge l’elevato numero di allagamenti da piogge intense – 118 -, poi ci sono i danni da trombe d’aria e raffiche di vento – 81 – e quelli dovuti alle forti grandinate.
In assoluto i fatti più gravi del 2023 sono quelli che si sono registrati in Emilia Romagna. Due alluvioni, a inizio e metà maggio, che hanno colpito ben 44 Comuni, causando 18 morti e oltre 280 frane. Il copione, da Nord a Sud, è quello caratterizzato da lunghe stagioni secche e picchi di piogge concentrate in poche settimane. In Italia, quest’anno, le Regioni che hanno fatto registrare temperature record sono state Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna e Sicilia. «A Palermo il 24 luglio – si legge nel report pubblicato da Legambiente – sono stati raggiunti 47 gradi (a pari merito con Catania e Priolo Gargallo in provincia di Siracusa), superando il precedente record di oltre 2 gradi, mentre il 30 ottobre un’eccezionale anomalia di caldo ha portato a 32 gradi di massima».
Un quadro preoccupante quello tracciato dall’osservatorio Città clima di Legambiente «a cui si aggiunge il fatto che l’Italia è ancora senza un Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Un paradosso tutto italiano che dimostra quanto l’Italia sia indietro nella lotta alla crisi climatica e nell’adottare politiche climatiche più ambiziose». Uno degli ultimi allagamenti da piogge intense in Sicilia è quello avvenuto il 23 novembre scorso tra Mondello e Partanna, nel Palermitano. Stesse zone invase dall’acqua a metà maggio con disagi anche a Palermo città con gli ormai immancabili allagamenti nell’area di viale Regione Siciliana, arteria parallela al raccordo dell’A19 Palermo-Catania. Sempre in Sicilia occidentale bisogna evidenziare quanto avvenuto il 10 gennaio 2023 a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, e a Ribera, in provincia di Agrigento, il 23 settembre. Nel primo caso piogge e forti venti hanno causato ingenti danni mentre nel secondo una grandinata eccezionale ha compromesso diverse coltivazioni, soprattutto agrumeti e ulivi.
Dall’altro lato della Sicilia, e in particolare nelle isole Eolie, non bisogna dimenticare le mareggiate del 21 maggio scorso. A Lipari, a Sottomonastero, l’area portuale ha subito danni alla pavimentazione e agli approdi. A Vulcano, invece, è stato distrutto il cantiere per la realizzazione del nuovo approdo per gli aliscafi. Sempre in provincia di Messina il 9 febbraio forti mareggiate hanno colpito Scaletta Zanclea, dove l’acqua ha invaso strade e case. In provincia di Catania, sempre nel mese di maggio, si sono registrati ingenti danni tra Mascali e Riposto. Sempre nella provincia etnea, ma a febbraio, è stato colpito dal maltempo il territorio di Mineo. Le abbondanti piogge hanno provocato un movimento franoso che ha fatto venire giù una parte del cimitero, facendo rotolare i loculi a valle. Danni ingenti e problemi, sempre a febbraio, anche tra Siracusa e Ragusa. A Comiso le strade si sono trasformate in torrenti. Circa trenta persone sono state evacuate dalle loro case nel Siracusano. Famiglie isolate nella zona di San Domenico e in contrada Mottava, a Siracusa. Sono stati necessari i mezzi anfibi per salvare una donna rimasta incastrata dentro la propria auto. Chiuse per allagamento alcune strade mentre la condotta idrica di Bufalaro Alto si è squarciata quasi del tutto determinando problemi di riduzione o carenza idrica in alcune aree della città, soprattutto Belvedere e zona alta.