Vivete in Sicilia e siete amanti dello sport? Vi piacerebbe praticare attività agonistiche o non agonistiche, farlo in una struttura confortevole, che renda migliore il tempo che decidete di dedicare alla vostra passione, che riduca al minimo i disagi e il rischio di infortuni? Ecco, cambiate regione. Il Sole 24 ore ha pubblicato la consueta classifica che mette in fila le 107 province italiane in base al loro indice di sportività. Un calcolo che il quotidiano economico fa ormai da 17 edizioni e che si basa su grandi eventi, atleti tesserati e società sportive, risultati (individuali e di squadra), turismo sportivo e scuole di formazione. Un indice calcolato su 35 indicatori suddivisi in quattro categorie: Strutture sportive, sport di squadra, sport individuali e sport e società.
Una classifica che vede ben tre province siciliane piazzarsi agli ultimi dieci posti. Ultima delle siciliane è Agrigento, che si piazza al 104esimo posto, il quartultimo su 107, scavalcata da Enna, 104esima nel 2022, anno dell’ultima rilevazione e adesso 103esima. Guadagna una posizione anche Caltanissetta, che passa dal 101esimo al centesimo posto. Sempre comunque troppo poco. È 84esima Ragusa, che pure perde 13 posizioni, 84esima Trapani, che però esce dalla Top10 negativa grazie a un buon +13 e insidia Siracusa, che perde una posizione e scende all’83esimo posto. 77esimo posto per Palermo, che guadagna dieci posizioni e 51esimo per Catania, che di posizioni ne guadagna 30, unica provincia siciliana a trovarsi nella metà alta della classifica – anche se in fondo -.
La situazione è persino peggiore guardando singolarmente le quattro direttrici. Per quello che riguarda le strutture sportive, infatti, Enna è all’ultimo posto assoluto tra tutte le province italiane. 101esima su 107 Agrigento. D’altra parte però si registra lo straordinario risultato della provincia di Catania, che si piazza in un’onorevolissima 28esima posizione. Agrigento ed Enna sono rispettivamente 102esima e 101esima negli sport di squadra, e sono terzultima e quintultima negli sport individuali, dove pure Trapani scivola al centesimo posto. Posizioni praticamente invariate quando si parla di sport e società.
Le motivazioni? Tante e variegate, a partire dalle strutture e dai luoghi in cui praticare lo sport, spesso inesistenti o nella migliore – neanche troppo – delle ipotesi fatiscenti. E in questo Palermo, che pure gode di una discreta classifica rispetto alle altre province siciliane, è perfetta cartina tornasole: strutture inagibili o pericolanti, come la piscina comunale o il velodromo Borsellino, distrutte, come il palazzetto dello sport di viale dell’Olimpo o abbandonate fino all’annientamento, come nel caso del Diamante, che non ha di fatto mai visto una partita di baseball. In coda si aggiungono ovviamente i problemi di tipo sociale: la scarsa possibilità di tutti i giovani di accedere alle strutture, fosse pure soltanto per una partita a calcetto, la situazione economica di molte società sportive. Tutti fattori che si replicano e spesso amplificano nelle altre province, eccezion fatta per l’esempio virtuoso Catania, contribuendo inesorabilmente anche al piazzamento della Sicilia agli ultimi posti anche per quanto riguarda la qualità della vita e la qualità della vita dei giovani.
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