Il piano ambizioso, a cui aderiranno quattro Comuni e il parco dell'Etna come partner esterni, sarà svolto in collaborazione con delle ditte specializzate nel settore e le università di Catania e Palermo. Adesso è pronto a partire
3D-Lab, cinque località sperimentano la realtà aumentata Si potrà passeggiare per Pantalica o vivere nel Medioevo
Immergersi nelle bellezze di cinque località siciliane attraverso la realtà aumentata digitale e le riproduzioni tridimensionali. È l’ambizioso progetto intitolato 3D-Lab Sicilia a cui quattro Comuni dell’isola e il parco dell’Etna hanno deciso di partecipare come partner esterni. Le città che hanno deciso di aderire sono Sortino, Militello in val di Catania, Vizzini, Mussomeli e il sito Unesco dell’Etna. Ognuno di loro ha messo a disposizione alcune attrazioni turistiche e strutture architettoniche su cui sperimentare gli strumenti della realtà virtuale aumentata. Verranno riprodotte esperienze virtuali, saranno analizzate le caratteristiche strutturali di alcuni monumenti antichi e, inoltre, uno spazio sarà dedicato alla ricerca medica delle malattie neurodegenerative. Il progetto vedrà anche la realizzazione dei liquid lab, ambienti in cui sarà possibile provare gli strumenti per metterli sul mercato.
A Sortino, nel Siracusano, la struttura del vecchio palazzo municipale sarà visionata attraverso dei muoni cosmici. «Sono delle particelle che ci permetteranno di mappare l’edificio senza fare carotaggi – afferma il sindaco Vincenzo Parlato – L’ingegnere si ritroverà una mappa tridimensionale dell’immobile, così da poter visionare anche le parti sotterranee». In più attraverso la realtà virtuale sarà possibile vistare l’area archeologica di Pantalica. Altri casi studio della realtà aumentata saranno le chiese rupestri di San Micidiario e di San Nicolicchio.
Vizzini, terrà d’origine di Giovanni Verga, ha deciso di partecipare col museo del patrimonio verghiano. «Tramite la realtà aumentata potremo far muovere diversi personaggi della letteratura del Verga – spiega l’assessore all’Istruzione Giovanni Amore – Gli strumenti con cui si interverrà sono ancora da stabilire, ma contiamo di dare vita alle storie attraverso l’uso di caschi e visori». Altri luoghi oggetto di analisi virtuale saranno il Castello normanno e la cunziria, la storica area dove si è concentrata l’attività della concia. «Il villaggio è un tipico esempio di archeologia industriale – continua Amore – Senza dimenticare che è stato il set cinematografico per Cavalleria rusticana e La lupa». Militello in Val di Catania, invece. metterà a disposizione della realtà aumentata l’area archeologica, le cascate dell’Oxena e i Mulini del Principe. Inoltre, come ha illustrato il primo cittadino Giovanni Burtone, sarà realizzata un’analisi morfologica delle strutture scelte. «Per il progetto abbiamo individuato la chiesa del Santissimo crocifisso al Calvario – commenta – Saranno all’interno dell’iniziativa anche il parco archeologico Santa Maria della Vetere e il museo di arte sacra San Nicolò, per questi stabiliremo successivamente tutti i dettagli della visita virtuale».
Uno dei primi Comuni a partecipare è stato anche Mussomeli. Il Comune nisseno ha messo a disposizione di 3D lab il Castello manfredonico. «All’interno della struttura, grazie alla realtà aumentata, vorremmo riprodurre un parco a sfondo medievale – annuncia il sindaco Giuseppe Mario Catania – Ci potremmo servire di alcuni proiettori e dare vita attraverso gli ologrammi ai protagonisti delle leggende all’interno del castello. Per esempio una figura potrebbe raccontare la storia delle tre donne o potremmo far rivivere il fantasma che, secondo la leggenda, ha abitato il castello». Per il Parco dell’Etna non ci saranno edifici in cui poter riprodurre la realtà aumentata ma, come afferma Agata Puglisi, che si sta occupando di portare avanti 3D-Lab per il Parco, «Pensiamo di poter far rivivere l’esperienza del vulcano in degli ambienti attrezzati – sottolinea – Riprodurre un fenomeno o un evento con queste modalità è molto utile, se pensiamo che in certi periodi dell’anno non possiamo svolgere delle visite dirette. Al di fuori di questo progetto stiamo pensando a un’altra iniziativa che ci permetta di essere a conoscenza del numero di visitatori presenti sull’Etna in ogni momento».
Il progetto vede la collaborazione delle università di Catania e Palermo. L’iniziativa è stata finanziata con quattro milioni provenienti dai fondi europei e con 500mila euro messi a disposizione da cinque aziende, con a capo la K.l.a.in Robotics, specializzate nel settore tecnologico. Uno dei promotori è Roberto Barbera, docente del dipartimento di Fisica e Astronomia di Unict. «Tutto nasce nell’ambito di una collaborazione tra imprese e tre istituti di ricerca – spiega – Questi istituti ospiteranno le tre camere per la realtà virtuale, dove all’interno sperimenteranno i visori e gli strumenti di scansione. Siamo aperti a chiunque voglia collaborare al progetto».