Avevano trasformato una macelleria in un arrusti e mangia casereccio, specializzato nella vendita di carne di cavallo. A mancare erano però tutte le autorizzazioni necessarie. Da quella per la somministrazione di alimenti passando per quelle sanitarie e per quelle necessarie all’apertura dell’attività. Stesso scenario per quanto riguarda l’accensione dei fuochi e l’occupazione del suolo pubblico. […]
Chiuso arrusti e mangia abusivo in via Plebiscito. Sequestrati 300 chili di carne di cavallo non tracciata
Avevano trasformato una macelleria in un arrusti e mangia casereccio, specializzato nella vendita di carne di cavallo. A mancare erano però tutte le autorizzazioni necessarie. Da quella per la somministrazione di alimenti passando per quelle sanitarie e per quelle necessarie all’apertura dell’attività. Stesso scenario per quanto riguarda l’accensione dei fuochi e l’occupazione del suolo pubblico. Irregolarità emerse durante un controllo della polizia di Stato, in collaborazione con la municipale, in una braceria allestita lungo via Plebiscito. L’attività, secondo le verifiche di MeridioNews, si trova al civico 570 nei pressi della chiesa dei Cappuccini.
Per le violazioni alle normative comunali sono state comminate sanzioni per oltre 10.000 euro. Per quanto riguarda la sicurezza degli alimenti, il corpo forestale ha constatato la mancanza di tracciabilità di 300 chilogrammi di carne di cavallo, procedendo al sequestro e alla successiva distruzione. Gli alimenti, inoltre, erano conservati senza alcun rispetto delle normative previste, in modo particolare il titolare è risultato privo della certificazione HACCP che prevede specifiche procedure per evitare la contaminazione degli alimenti. Per queste irregolarità sono state contestate sanzioni per oltre 1.500 euro.
Al termine del controllo gli agenti hanno proceduto al sequestro del braciere, dei tavoli e delle sedie utilizzati per l’esercizio abusivo dell’attività di ristorazione. I controlli si inseriscono in un monitoraggio a largo raggio da parte delle forze dell’ordine in tutto il capoluogo etneo.