Centro Amazzone, chiude la storica sede Migliore: «Troveremo insieme una soluzione»

L’Associazione Arlenika Onlus che nel 1996 ha ideato il progetto Amazzone per la prevenzione e la lotta del cancro al seno, ha assistito negli anni centinaia di donne. Adesso però dovrà lasciare la storica sede in corso Alberto Amedeo, il Villino Basile di proprietà all’ARNAS-Ospedale Civico. I motivi della chiusura, che lunedì saranno spiegati in modo dettagliato durante una conferenza stampa che si terrà proprio nella ormai ex sede, sono diversi, come ha spiegato il direttore generale dell’azienda ospedaliera Giovanni Migliore. In parte dovuti a una precisa scelta dell’associazione che ha preferito non rinnovare il contratto di comodato d’uso gratuito, a causa delle condizioni ormai «fatiscenti della struttura».

«Noi siamo arrivati da un anno e mezzo – dice Migliore – e abbiamo cercato di capire i rapporti con le associazioni e la situazione degli immobili di proprietà dell’azienda». Tra le cose riscontrate, tuttavia, è emerso che Amazzone che è lì da tanto tempo, non aveva più un contratto, perché «scaduto da almeno tre anni. Abbiamo chiesto se avessero intenzione di rinnovarlo nell’ottica proprio del voler andare avanti – spiega – con le importanti attività svolte fin ora, ma hanno preferito rinunciare».

Ma ciò non vuol dire che il centro chiuderà. «Da parte nostra c’è tutta l’intenzione di far proseguire il servizio – aggiunge – e una parte dell’ attività verrà svolta all’interno dell’ospedale. Troveremo insieme – conclude – una soluzione per una sede alternativa e ne parleremo lunedì, abbiamo già degli accordi». I problemi relativi alla chiusura del centro sono diversi e legati tra loro. La decisione di non rinnovare il contratto infatti dipende anche dalle condizioni del Villino Basile «La struttura è fatiscente – racconta una delle fondatrici Lina Prosa – e vanno realizzate opere di manutenzione, ma noi non possiamo affrontare questa spesa senza sostegno economico».

Le attività però non si interromperanno del tutto. «Le donne che non hanno ancora completato il percorso di prevenzione – continua Prosa – possono rivolgersi per informazioni al numero 3477255485. Si spera che la città si prenda carico di un servizio ventennale ritenuto da tutte le parti unico nel panorama culturale non solo nazionale». «Lunedì prossimo  – afferma Anna Barbera, fondatrice del centro – sarà l’occasione anche per approfondire eventuali proposte utili al ripristino dell’attività». Oltre al direttore generale dell’azienda ospedaliera, all’incontro di lunedì è stato invitato a partecipare anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.


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