Regole chiare, certe e trasparenti. Questo serve per normare la tipicità tutta catanese dove bere un seltz, limone e sale. «La misura è colma», lamentano Zammataro e Curia. Sui tempi di attuazione del piano, però, non c'è certezza
Chioschi, due consiglieri presentano il regolamento «La proliferazione selvaggia ha creato una giungla»
«Una proliferazione selvaggia dei chioschi nei luoghi più disparati della città ma, adesso, la misura è colma». È così che i consiglieri comunali Manfredi Zammataro e Bartolo Curia hanno presentato il Regolamento per i chioschi del Comune di Catania. Un evento, nel suo piccolo, storico per il capoluogo etneo.
Le speranze erano arrivate dopo alcuni provvedimenti della direzione sviluppo attività produttive con cui veniva concessa ad alcune ditte la superficie di suolo pubblico per costruire i tipici punti vendita catanesi per seltz, limone e sale o bevande al tamarindo. In tutti i documenti si legge però che la concessione temporanea resta comunque subordinata al regolamento. Solo che, per anni, di questo piano dei chioschi non c’è stata traccia. Una insolvenza delle amministrazioni che si è tramutata spesso in ricorsi al Tar da parte dei cittadini che si sono visti rigettare le richieste di concessione. E, in alcuni casi, il Comune è stato costretto anche al pagamento delle spese legali.
Adesso, però, qualcosa si sta muovendo. «Finalmente sarà possibile facilitare l’iniziativa privata in un contesto di regole chiare, certe e trasparenti – sottolineano i due consiglieri – a partire da quelle che riguardano il rispetto per il decoro urbano e la tutela del patrimonio storico e artistico della città». Colori, materiali, forme, dimensioni. «Tutto si deve normare in un settore che, al momento, risulta purtroppo una giungla».
Il testo passerà prima al vaglio delle commissioni Urbanistica e Mobilità, che potranno emendarlo e migliorarlo, e poi del Consiglio comunale per l’approvazione. Sui tempi, però, non c’è certezza. «Dipende dalla buona volontà e noi ce la stiamo mettendo tutta – ci tengono a precisare Zammataro e Curia – anche nel volere incontrare le associazioni di categoria per raccogliere le loro idee».
Non solo chioschi. Il regolamento è un tassello del più ampio progetto di sviluppo del piano commerciale in città e prende in considerazione anche un’altra autorità dello street food catanese: i paninari. «In questo caso – spiegano i consiglieri – il regolamento individua non solo le direttive su materiali e colori delle strutture ma anche sul loro posizionamento. L’idea – aggiungono – è quella di creare delle aree food in diversi municipi, anche in funzione del decentramento».