Lo chef Alessandro Borghese è arrivato sull’Etna per una nuova puntata del programma televisivo Quattro ristoranti. Prima ancora del suo «voto che potrebbe confermare o ribaltare la classifica», a essere giudicato è stato lo stesso Borghese per un errore geografico che non è sfuggito a un ex sindaco di una cittadina in provincia di Catania. […]
Lo chef Borghese sull’Etna e l’errore sulla salsiccia al ceppo. L’ex sindaco: «Venga a conoscerla»
Lo chef Alessandro Borghese è arrivato sull’Etna per una nuova puntata del programma televisivo Quattro ristoranti. Prima ancora del suo «voto che potrebbe confermare o ribaltare la classifica», a essere giudicato è stato lo stesso Borghese per un errore geografico che non è sfuggito a un ex sindaco di una cittadina in provincia di Catania. Niente di paragonabile alle polemiche per il caso del pistacchio di Bronte che «quasi non esiste più», come era stato sostenuto durante una puntata della trasmissione Mi Manda RaiTre. Ma comunque una inesattezza, quella dello chef conduttore, che non è passata inosservata.
In un post pubblicato sulla sua pagina Facebook al termine delle riprese della puntata di Quattro ristoranti girata sull’Etna, Alessandro Borghese ha esaltato ogni profumo, ogni colore e ogni sapore incontrato lungo il suo percorso sul vulcano. Niente da eccepire sul pistacchio di Bronte, sui vini bianchi di Milo e nemmeno sulle pietre laviche e le chiese medievali di Randazzo. La questione nasce con la salsiccia al ceppo che viene attribuita dallo chef alla tradizione di Castiglione di Sicilia. Un errore che non è sfuggito, però, al sindaco di un territorio non lontano che, giustamente, ne rivendica la paternità.
«Mi permetto con un pizzico di orgoglio e di piccolo campanilismo, di sottolineare che la salsiccia al ceppo è linguaglossese», scrive in un post sui social Salvatore Puglisi, che si Linguaglossa è stato il primo cittadino, ricordando anche che proprio da qualche anno la salsiccia al ceppo è «presidio Slowfood con un progetto di tutela avviato, a suo tempo, dal Comune di Linguaglossa». Una precisazione più che un rimprovero quello dell’ex sindaco allo chef. Senza offesa, insomma. Giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare. Ma non solo. L’errore l’ex primo cittadino vorrebbe già provare a trasformarlo in una possibilità per il territorio: «Mi attivo subito – aggiunge nel post, rivolgendosi direttamente ad Alessandro Borghese – per farti dono di questa specialità e/o per averti ospite qui a Linguaglossa. Per farti apprezzare, oltre al prodotto, anche la particolare lavorazione al ceppo che si tramanda di generazione in generazione da oltre un secolo».