A quasi tre mesi dall'entrata in vigore della legge sulla tutela dei non fumatori, Step1 intervista alcuni funzionari della facoltà di Lingue per capire la situazione nel Monastero dei Benedettini
Che aria tira?
Segnali di fumo all’orizzonte, direbbe qualcuno. Eh sì, dopo circa tre mesi dall’entrata in vigore della legge sulla tutela dei non fumatori nei luoghi pubblici e nelle pubbliche amministrazioni sembra esserci qualche cambiamento positivo anche se con qualche resistenza.
Abbiamo intervistato alcuni funzionari della facoltà di Lingue e Letterature straniere di Catania, per capire quale sia la situazione all’interno dell’ex Monastero dei Benedettini che con molta disponibilità ed ironia hanno detto la loro in merito all’applicazione della legge.
“Devo complimentarmi con i ragazzi che hanno sempre osservato il divieto di non fumare all’interno della stanza” – ci dice la signora Ornella Valentini Doloris, responsabile per la cineteca di facoltà – “anche se quando son venuta a lavorare qui per la prima volta ho trovato qualche sigaretta spenta per terra”.
Non è dello stesso tono Marcello Scurria, responsabile dell’Ufficio Area Didattica che dichiara: “Vorrei sapere che soluzione prendere a favore dei fumatori, visto che devono allontanarsi dall’ufficio e smettere di lavorare per soddisfare un’esigenza personale più volte al giorno”. Infatti, entrando nell’aula 130 del Monastero si percepiva una nube di fumo proveniente, forse, dall’esterno. Sarà stato qualcuno che si metteva ad arrostire carne o salsiccia nei pressi della facoltà? Scurria ci lascia con una dichiarazione dal tono ironico: “Abbiamo provato in questo ufficio a smettere di fumare, ma quando arriva il professore Granozzi lo sforzo sembra inutile”.
Salvatore Ortisi, addetto alla vigilanza all’interno del Monastero, ci conferma invece il rispetto da parte degli studenti della norma: “E’ veramente raro trovare qualcuno con la sigaretta all’interno dei locali. Da qualche mese a questa parte, i ragazzi vanno nel chiostro automaticamente quando sentono la necessità di fumare. Solo in passato riscontravo insieme ai miei colleghi qualche infrazione in più”.
Infine Michele Scandurra, responsabile dell’ufficio di Presidenza, da ex fumatore non pentito conferma: “Sebbene circa il 90% delle persone che lavorano in facoltà fumano, la legge viene rispettata pienamente. I cartelli con il segnale di divieto sono stati affissi negli uffici e quando qualcuno “dimentica”, al primo richiamo escono fuori dai locali per andare a fumare in balcone o nel cortile”.
Così se da un lato c’è il rispetto della legge e dei non fumatori rispetto al passato, dall’altro si chiede un’ulteriore revisione delle norme affinché si risolva l’assenza giustificata o meno durante le ore di lavoro di quelle persone dalla sigaretta facile.