Intanto domani sciopero degli 800 dipendenti del gruppo
Cessione di Unicredit Credit Management Bank, Carmelo Raffa: “Decisione unilaterale che penalizza i lavoratori”
INTANTO DOMANI SCIOPERO DEGLI 800 DIPENDENTI DEL GRUPPO
Domani, Venerdì 9 maggio gli 800 lavoratori di UCCMB (Unicredit Credit Management Bank), la società di recupero crediti del Gruppo Unicredit, sciopereranno per tutta la giornata.
Sono, inoltre, previste manifestazioni e sit in davanti alle principali sedi del Gruppo, in particolare a Verona e Roma.
Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di categoria contro il progetto di Unicredit di cedere UCCMB ad alcuni fondi esteri.
Diverse le cordate che al momento hanno manifestato interesse e che nei prossimi giorni, dopo che ieri è stato aperto il data room, presenteranno offerte vincolanti dacquisto.
Si parla, in particolare, di Prelios e Fortress, Deutsche Bank, Goldman Sachs e Tpg, Cvc e Jupiter, Cerberus e forse Blackstone, Oaktree Capital Management e Apollo Global Management.
Con questo sciopero manifestiamo tutta la nostra contrarietà a un progetto che punta a svendere una società altamente strategica per tutto il Gruppo, dichiara Maura Facciolongo, Responsabile Sindacale Aziendale FABI in UCCMB.
La nostra preoccupazione è che dietro questa operazione di cessione si nascondano interessi speculativi, che non porteranno a un rilancio della società, ma semplicemente a un suo impoverimento, con impatti fortemente negativi sui lavoratori e sulla clientela, composta da famiglie e piccole medie imprese. Chiediamo, inoltre, a Unicredit che si faccia carico di tutti gli 800 lavoratori di UCCMB che, con i loro alti livelli di professionalità, rappresentano un valore aggiunto per tutto il Gruppo.
“Siamo vicini a tutti i lavoratori della Società del Gruppo Unicredit UCCMB – ha dichiarato il Coordinatore Vicario Fabi-Unicredit Group, Carmelo Raffa -. Continueremo a dissentire sulle decisioni unilaterali aziendali che penalizzano sempre la forza lavoro”.
La Fabi che in Unicredit è il primo sindacato e che in Sicilia si avvicina alla maggioranza assoluta farà sentire la propria voce fino in fondo per dire basta alle continue esternalizzazioni di servizi che fanno sentire insicuri i lavoratori rispetto al loro futuro occupazionale.