Cerca da anni la sorella che non ha mai conosciuto «Non mi arrendo, sono pronta a prendermene cura»

«Tante volte mi sono fermata, demoralizzata, ma poi riprendo sempre le ricerche perché me lo sento nel cuore». A parlare a MeridioNews è Giusy Rapisarda e le ricerche che da anni porta avanti con determinazione spera possano essere utili a farle trovare una sorella che non ha mai conosciuto. «Oggi avrebbe 38 anni, anzi per la precisione, 38 li ha compiuti ieri». Fra le poche informazioni che Giusy è riuscita ad avere c’è, infatti, la data di nascita di sua sorella: il 12 febbraio 1980. «So che mia madre ha partorito all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania e che non è stato un parto naturale – spiega la signora – tanto che al suo risveglio mia madre non ha visto la bambina. L’avevano già portata all’orfanotrofio». Dietro questa separazione, stando a quello che racconta la donna, ci sarebbe un grosso malinteso. «Mia madre era stata cresciuta dalle suore, quando è arrivata in ospedale per partorire, ingenuamente con l’intento di chiedere aiuto a crescere quella sua prima figlia ha detto di non avere un tetto sopra la testa. In realtà, quello sarebbe stato il suo modo per chiedere un sostegno di qualche tipo ma – afferma la signora – le assistenti sociali avevano già provveduto a una sistemazione diversa per la bimba temendo che mia madre non avesse alcuna possibilità di mantenerla. Erano altri tempi». 

Giusy viene a sapere dell’esistenza di questa sorella all’età di 16 anni e, presto, inizia a cercare informazioni per provare a rintracciarla. «Oggi a 36 anni non mi sono ancora arresa anche se mi rendo conto che più passa il tempo e più diventa difficile». Le ricerche partono dall’ospedale che è in grado di fornire però solo un’informazione riguardo la data di nascita. Nient’altro. «Non so nemmeno il nome che le è stato dato ma sono riuscita a mettermi in contatto con l’assistente sociale dell’epoca, che oggi ha 85 anni, ed è stata lei che mi ha fornito qualche altro elemento utile». Riuscendo a sollecitare la memoria dell’anziana donna, Giusy ricostruisce un pezzo di vita della sorella che cerca

«Ad oggi so che mia sorella dovrebbe avere capelli scuri e occhi azzurri o almeno – dice – così mi ha riferito l’assistente sociale. Inoltre so che dall’orfanotrofio, a un certo punto, è stata trasferita all’istituto Santo Pietro a Caltagirone dove faceva delle terapie per problemi alle articolazioni di braccia e gambe». Le notizie in cui è in possesso Giusy si fermano però a quando sua sorella sarebbe stata adolescente. «Sono sicura che, almeno fino ai suoi 12 anni, non era stata adottata ma non so – racconta commossa – se poi sia stata spostata in una casa di cura più adatta a lei oppure se, migliorate le sue condizioni di salute e raggiunta la maggiore età, abbia scelto volontariamente di lasciare l’istituto e di essere autonoma». 

Negli anni di ricerche, Giusy di istituti in provincia ne ha girati molti senza mai però trovare le risposte che avrebbe voluto. Una pista possibile potrebbe essere arrivata negli ultimi giorni. «Come ultima spiaggia, ho deciso di fare anche un post su Facebook all’interno di un gruppo pubblico tematico di persone che cercano le proprie origini o i propri cari. Lì – aggiunge – ho pubblicato anche una foto di mia madre da giovane nella speranza che mia sorella le somigli e che qualcuno ce la segnali». 

Il post di Giusy viene condiviso da più di duemila persone ma è un commento a riaccendere la speranza. «Una signora – spiega – ha scritto che la scorsa estate in una spiaggia a Giardini Naxos ha visto una ragazza che potrebbe somigliare a quella della foto. La signora mi ha poi riferito che questa ragazza, capelli neri crespi e occhi azzurri la cui età potrebbe perfettamente corrispondere, aveva delle difficoltà alle articolazioni ma era comunque autonoma». Questa signora dice anche a Giusy di essersi fermata a chiacchierare con la ragazza che le avrebbe raccontato di essere cresciuta senza famiglia e di vivere adesso, insieme al compagno, a San Cristoforo a Catania. 

«Sono già andata più volte nel quartiere, anche oggi, e ho chiesto per strada e nei negozi. Una signora del posto mi ha detto di aver visto camminare per strada una ragazza che corrisponderebbe alla descrizione fatta nel commento al mio post dall’altra signora che l’avrebbe incontrata al mare. Io non mi arrendo – conclude Giusy – e spero di trovare mia sorella della quale, se avesse bisogno, sarei disposta a prendermi cura oltre a darle tutto l’affetto e l’amore di una famiglia che non ha avuto fino a ora». 

Marta Silvestre

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