All'interno del cuore della città numerose sono le aree fortemente degradate, con la presenza di macerie, abbandonate dai proprietari che non hanno intenzione di recuperare le proprietà. La prima circoscrizione ha chiesto un incontro con la commissione Urbanistica del Comune. Guarda le foto
Centro storico, un progetto per il recupero Verde e impianti sportivi al posto dei ruderi
All’interno del centro storico, sono numerose le aree fortemente degradate, con la presenza di ruderi e macerie, abbandonati dai proprietari che non hanno intenzione di recuperare le proprietà. Proprio per questo la prima circoscrizione ha chiesto un incontro con la commissione Urbanistica del Comune di Palermo, attraverso una mozione approvata a maggioranza, per valutare l’ipotesi di un cambio di destinazione d’uso di queste aree, trasformandole in verde pubblico, aree sportive e micro parcheggi, iniziando così una vera svolta nel recupero del centro storico.
«Ci sono interi pezzi di quartiere dove ci sono solo macerie, ruderi, dove a volte non si conoscono nemmeno i proprietari», racconta a Meridionews il consigliere della prima circoscrizione, Ottavio Zacco. «Sono convinto che con l’ultimo bando che il vicesindaco Emilio Arcuri sta per avviare si completi il 99 per cento delle strutture fortemente degradate del centro storico. Ma queste aree piene di ruderi e macerie, come vicolo della Cassetta, vicolo della Mercede, vicolo Collegio di Maria al Capo, resteranno così, perché i proprietari non hanno intenzione di intervenire. Con la mia proposta, se fattibile tecnicamente, non solo recupererebbe interi vicoli, ma consegnerebbe alla città verde, impianti sportivi e micro parcheggi, dove al momento non c’è nulla di questo».
A Palermo, qualche mese fa, un edificio fatiscente è crollato in piazza Garraffello, nel cuore dello storico mercato della Vucciria. Un venditore ambulante, che si trovava con il suo furgone davanti allo stabile, è riuscito a mettersi in salvo poco prima di essere travolto dai calcinacci. L’edificio, già sventrato e degradato, da decenni era simbolo dello sbriciolamento della Vucciria, il mercato di voci, odori e colori che Guttuso consacrò sulla celebre tela.