Poco più di 1000 posti per quasi 200mila partecipanti. «Mi aspettavo domande sulla pubblica amministrazione ma ho trovato contabilità e costituzionale», racconta una candidata a MeridioNews al termine della prova svolta a Catania
Centri per l’impiego, via al concorso e pienone nelle tre sedi Sarà un maggio di test tra studio, calcoli e passa Paperino
C’è chi ha studiato mesi e chi, senza farsi troppi problemi, ha preferito affidarsi al «passa Paperino», la filastrocca usata nei sorteggi dai bambini. Sono soltanto due dei tanti volti dei partecipanti al concorsone regionale per i centri per l’impiego in Sicilia. Quasi duecentomila richieste pervenute per 1024 posti disponibili. Il via è scattato ufficialmente ieri nelle tre città indicate: Palermo, Siracusa e Catania.
Ai cancelli, con un turno di mattina e l’altro di pomeriggio, i candidati che si sono iscritti alla prima selezione, ossia quella per 487 istruttori amministrativi di categoria C. Alla prima giornata hanno preso parte 4874 persone su 9313 candidati. Nel capoluogo etneo appuntamento al Palaghiaccio di viale Kennedy, con il parcheggio della struttura che non è riuscito a contenere tutte le automobili degli oltre 700 concorsisti del turno di ieri pomeriggio. La procedura d’ingresso prevede la registrazione dei candidati e l’applicazione di un braccialetto di carta con un codice identificativo che non può essere rimosso fino al termine del test. La prova scritta si basa sulla risoluzione di 60 quesiti a risposta multipla, da completare entro un’ora, attraverso dei tablet. I dispositivi digitali vengono forniti ai candidati e associati ai singoli codici identificativi di ognuno. Novità, quest’ultima, previste dal decreto legge dello scorso anno con cui il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ha voluto riorganizzare i concorsi nel contesto dell’emergenza pandemica da Covid-19.
«Sembravamo a scuola» è il primo commento di Michele al termine della prova. «Ho risposto a tutte le domande ma posso dire che bisognava avere studiato per farlo». Per superare la prova bisogna raggiungere il punteggio minimo di 21 su 30. Ogni risposta esatta vale 0,50 punti, in caso di errore si perde lo 0,15 mentre vale zero la mancata risposta. «Sinceramente ho preferito non segnare nulla in cinque domande», ci racconta una ragazza. Tra quesiti più temuti c’erano quelli in lingua inglese, almeno all’inizio. «Erano facili», è il commento di quasi tutti. A gestire la procedura concorsuale è Formez, il centro servizi con sede a Roma che fa capo al dipartimento della Funzione pubblica.
«Le domande – racconta una candidata a MeridioNews – erano quasi tutte su Contabilità e Diritto costituzionale. Mi aspettavo dei quesititi di Diritto amministrativo ma così non è stato». Il turno pomeridiano di ieri, nonostante sulla carta fosse fissato alle 15, è partito intorno alle 16.20. Colpa dei tempi tecnici di accreditamento e di un via che deve essere in contemporanea anche a Palermo e Siracusa. «Abbiamo spento i cellulari – spiega un concorsista – e poi sono stati inseriti all’interno di un contenitore che è stato sigillato». Ad attendere all’esterno della struttura gli aspiranti dipendenti dei centri per l’impiego dell’Isola decine di persone compreso un papà con il proprio figlio in attesa della mamma.
Per tanti maggio sarà un mese all’insegna dei concorsi. Gli oltre mille posti disponibili per i centri per l’impiego sono infatti suddivisi in sei profili professionali, due di categoria C e quattro di categoria D. Nel primo insieme fanno parte la figura dell’istruttore amministrativo contabile e l’operatore del mercato del lavoro. Nel secondo gruppo lo specialista amministrativo contabile, quello del mercato e dei servizi del lavoro, lo specialista informatico e statistico e l’analista del mercato del lavoro. «Parteciperò a cinque selezioni e non solo per i centri per l’impiego – racconta Giuseppe – Il 17 maggio prenderò parte al concorso per l’assunzione di 88 funzionari regionali». Anche in questo caso ci saranno tre sedi, Palermo, Catania e Siracusa, due turni e 60 quesiti a cui rispondere.