Cenere dell’Etna, servono oltre 40 milioni di euro per pulizia e smaltimento. Ma dopo anni la politica è ancora impreparata

Da un lato i cittadini esasperati e dall’altro la politica; litigarella e incapace nel trovare soluzioni immediate e risolutive. In mezzo c’è l’emergenza cenere vulcanica con diversi centri abitati alle pendici dell’Etna che da diverse settimane devono fare i conti con difficoltà nella pulizia delle strade e nello smaltimento. I Comuni dal canto loro lamentano l’assenza di fondi sufficienti nei propri bilanci, mentre le ditte che si occupano della raccolta dei rifiuti urbani di fatto si trovano impreparate – anche per quanto riguarda mezzi e attrezzature – nel fronteggiare il tappeto di cenere vulcanica che ricopre strade, piazze e marciapiedi. Ecco perché l’ancora di salvezza da Palermo è stata gettata ancora una volta in direzione Roma, con la richiesta della dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza e, in subordine, quello di mobilitazione. Tuttavia la mossa del presidente della Regione Renato Schifani sembrerebbe avere creato qualche divisione con il suo predecessore e attuale ministro della Protezione civile Nello Musumeci.

L’ex governatore, in un’intervista, ha infatti spiegato che quella della cenere dell’Etna non può più essere considerata un’emergenza. «Un evento fisiologico – è stato definito – e non raro». Proprio per questo motivo Musumeci ha ricordato quanto accaduto nel 2021, quando da presidente della Regione ottenne fondi per 5 milioni di euro dal dipartimento nazionale della Protezione civile (Guarda il reportage realizzato a Giarre). Lo stesso Musumeci ha evidenziato come sia necessario «un approccio diverso». A distanza di quattro anni la macchina organizzazione generale nei confronti delle ricadute di cenere dell’Etna sembra tutto tranne che efficiente. «Occorre un’azione urgente e straordinaria  – afferma in una nota, risalente al 17 agosto, il presidente Schifani – per rimuovere la cenere da suoli e coperture, tutelare le attività economiche e preservare la salute dei cittadini. Chiediamo a Roma di intervenire perché con i fondi regionali e i mezzi a disposizione dei Comuni siciliani occorrerebbe oltre un mese di tempo per eliminare il materiale vulcanico. Troppo per fare fronte ad eventuali altri fenomeni o all’occlusione delle vie di smaltimento delle acque in caso di pioggia. Con quanto a nostra disposizione attualmente non è possibile garantire la necessaria tempestività». 

Una divisione sull’asse Roma-Palermo rimarcata in una seconda nota stampa inviata ieri. Poche righe in cui la Regione sottolinea la necessità di un’aiuto. Poco importa se si chiamerà stato d’emergenza o in un altro modo. «Nella nota inviata ieri al dipartimento nazionale della Protezione civile, in merito ai danni causati dalla cenere dell’Etna, si ribadisce che il presidente della Regione Siciliana, ha richiesto la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza e in subordine quello di mobilitazione, lasciando al governo nazionale la scelta ritenuta più idonea per supportare il sistema regionale». A conti fatti servirebbero 7,5 milioni di euro per i Comuni e altri 30 milioni di euro i per i danni alle coperture degli edifici pubblici e ai sistemi di smaltimento delle acque. A ciò vanno aggiunti danni diretti e indiretti alle attività economiche, calcolabili in centinaia di milioni di euro. I tempi per trovare la quadra sembrano tutto tranne che veloci.

Intanto a Catania si registrano delle modifiche rispetto alle prime direttive dell’amministrazione comunale dopo l’ultima pioggia di cenere risalente a Ferragosto. La cenere può continuare a essere conferita dai cittadini nelle tre isole ecologiche con la raccomandazione che «è preferibile che si contatti preventivamente il centro di raccolta per evitare sovraccarichi». Da martedì mattina – 20 agosto – inoltre, verranno allestiti anche sei centri mobili di prossimità di raccolta della cenere in cui è possibile smaltire la cenere dell’Etna. Le aree individuate sono corso Indipendenza, nei pressi Istituto scolastico Gemmellaro, via Imperia, via Badia, via Barletta, piazzale Asia e piazzale Acquicella.

Inoltre ogni mercoledì mattina, per quattro settimane, a partire dal 21 agosto, in tutta la città, verrà effettuata la raccolta dei sacchetti con la cenere rimossa dai cittadini dagli spazi di proprietà. Gli involucri dovranno essere depositati la sera prima, cioè martedì, davanti alla propria abitazione o il proprio esercizio commerciale, distintamente dalla frazione giornaliera della carta e del cartone.  Infine, è stato attivato un numero Whatsapp 3351726562 dedicato esclusivamente alle segnalazioni per lo smaltimento delle cenere vulcanica dagli spazi privati.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]