Da fabrizio russo
Cefop, licenziamenti per 350 lavoratori
da Fabrizio Russo
dello Snals Confsal
riceviamo e volentieri pubblichiamo
E noto che le bugie hanno le gambe corte. Vengono infatti smentite le dichiarazioni del 28/9 proprio a mezzo stampa che intendevano rassicurare in ordine alla attivazione delle procedure di mobilità, cioè dei licenziamenti di massa dei lavoratori del Cefop. E stato infatti formalmente comunicato alle organizzazioni dei lavoratori lattivazione delle procedure di mobilità ai sensi della legge 223, ovvero licenziamenti di massa per circa 350 lavoratori.
In realtà, tali scelte maturavano già a partire del mese di febbraio con la sottoscrizione di accordi che andavano nella direzione dei tagli al personale. Tuttavia mai è stata avviata una discussione rigorosa sulla condizione complessiva dei costi del Cefop a partire da quelli aziendali.
Nella fattispecie, ad oggi, non siamo venuti a conoscenza del programma di cessione aziendale del Cefop approvato dal Ministero dello Sviluppo economico. Le motivazioni generiche esposte nella procedura di attivazione della mobilità inducono lo Snals Confsal a valutare tali atti come riconducibili ad motivazioni politiche che nulla hanno a che fare cioè con strategie aziendali finalizzate alla generale necessità di riduzione dei costi complessivi aziendali.
La vicenda, anzi le vicissitudini dellEnte Cefop e dei suoi lavoratori sono riconducibili allevidente e progressivo processo di appropriazione totale della formazione professionale siciliana da parte della politica e di politici, per altro ampiamente denunziato e provato dalla stampa libera e dai sindacati liberi.
Tale processo di totale accaparramento delle risorse finanziarie della formazione professionale siciliana da parte della casta è favorito con la grave complicità degli uffici regionali che, invece, dovrebbero ispirarsi ai principi del bene comune ed alla difesa dei diritti del cittadino contribuente.
Risulta in questo senso non solo paradossale, ma anche particolarmente odioso che nella Regione degli sprechi e delle ruberie lunico modo per ridurre sperperi e costi sia quello di licenziare i lavoratori e di operare puntuali e costanti attività di macelleria sociale.
Confutabili appaiono, poi, le motivazioni apposte nella procedura di mobilità in relazione alla possibilità di attivazione di alternative forme di organizzazione del lavoro finalizzate alla mantenimento dei livelli occupazionali. In particolare, francamente risibili appaiono le motivazione che ostacolerebbero lattivazione dei contratti di solidarietà, poiché tale strumento è stato già applicato con successo in aziende di dimensioni organizzative non solo più rilevanti dellente Cefop ma anche più complesse.
Lo Snals Confsal valuta pertanto lattivazione di tali procedure di mobilità immotivate ed irricevibili. Fa appello ai commissari straordinari affinché ritirino tale procedura, avviando immediatamente un confronto costruttivo finalizzato al mantenimento dei livelli occupazionali ed al rilancio del Cefop.
Lo Snals Confsal si attiverà fin da subito per richiedere un urgente incontro al presidente della Regione affinché scongiuri il perseguimento di politiche di macelleria sociale che certo non favoriscono le politiche di coesione sociale e lurgente necessità di quadratura dei conti pubblici.