Cefalù: si vota o no? La parola ai giudici

La scorsa settimana abbiamo scritto che a Cefalù rischiano di saltare le elezioni comunali. Notizia che oggi confermiamo. Con una novità: che Vittorio Sgarbi ha presentato ricorso. E che l’udienza su questa vicenda è prevista domani mattina presso la Corte d’Appello del Tribunale di Palermo. Vediamo, adesso, di riassumere la vicenda.

Com’è noto, dopo aver lasciato Salemi, cittadina del Trapanese della quale Sbarbi è stato sindaco, lo stesso critico d’arte ha annunciato la propria candidatura a primo cittadino di Cefalù. Ma qui è scoppiato un mezzo putiferio. Questo perché su Sgarbi si è già pronunciato il Tribunale di Marsala che, con un’ordinanza, ha dichiarato lo stesso critico d’arte “incandidabile”. Motivo: i problemi legati al recente scioglimento per mafia del Comune di Salemi, cittadina della provincia di Trapani della quale, come già accennato, Sgarbi è stato sindaco.

In termini di legge, se Sgarbi fosse stato dichiarato semplicemente “ineleggibile”, i fatti avrebbero avuto una connotazione soggettiva: il critico non si sarebbe potuto candidare e la tornata elettorale di Cefalù sarebbe andata avanti senza problemi fino all’elezione del nuovo sindaco e del nuovo Consiglio comunale. L’ordinanza del Tribunale di Marsala lo definisce “incandidabile”. Questo cambia tutto, perché, in tale, il problema non è solo di Sgarbi, ma delle elezioni che vengono ‘toccate’ dal provvedimento di incandidabilità.

Dunque, in presenza dell’ordinanza di “incandidabilità”, niente voto e nomina di un commissario straordinario per il Comune di Cefalù.

La scorsa settimana non sapevamo se Sgarbi avesse presentato o meno ricorso contro il provvedimento che lo ha definito “incandidabile”. La notizia è che il ricorso è stato presentato dai legali del critico d’arte. E che domani, presso la Corte d’Appello del Tribunale di Palermo, è prevista l’udienza. Che succederà?

Due i possibili scenari. Primo scenario: la Corte d’Appello di Palermo respinge il ricorso di Sgarbi, che resta “incandidabile”. In questo caso la Regione siciliana dovrà spedire un commissario al Comune di Cefalù. Questa – secondo radio tam tam – sarebbe l’eventualità più probabile.

Secondo scenario: la Corte d’Appello accoglie il ricorso del critico d’arte e annulla – o riforma come dicono i giuristi – l’ordinanza del Tribunale di Marsala. In questo caso Vittorio Sgarbi viene dichiarato candidabile e a Cefalù verranno celebrate le elezioni.

 

 

 

Redazione

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