Dublino e il cappello di Leprechaun

Ho viaggiato tanto nella mia vita, discusso con mille persone, guardato milioni di occhi, e scrutato miliardi di sorrisi. Ho sentito gli odori del mondo penetrare nella mia testa, insistere nell’indicarmi le reali soluzioni di intricatissimi dilemmi culturali. Ogni viaggio è nuovo e ogni destinazione, anche se ripetuta per l’ennesima volta, è diversa. Ho viaggiato nel corso dei miei anni e la mia esperienza dei luoghi è cresciuta con me. Di un viaggio a Tenerife ricordo solo noia e stanchezza, avevo appena finito di lavorare alla mia tesi e avevo bisogno di smettere di pensare (e la noia, pur essendo mortale, non ha aiutato). Di un viaggio a Cipro, appena due estati fa, ricordo spiagge bianche e sole, i giri in scooter in un senso di marcia secondo me sbagliato, e il prezzo delle cose, esoso. A Stoccolma sono andato nell’84 eppure ricordo ancora la bellissima bambina che mi guardava dal suo cabinato, io bambino curioso su un battello in giro per i canali di una delle infinite Venezie del Nord.
L’ultimo viaggio a Dublino, però, avrà un destino di lunga permanenza nel museo dei miei ricordi, lo so perché nella capitale d’Irlanda ho scoperto una delle mie possibili case. Ho notato infatti che tutto ciò che mi lega ad un luogo è questa sensazione di estrema familiarità, questo sentirmi a mio agio nonostante l’estraneità sostanziale del posto in cui mi trovo a viaggiare. E non mi è successo spesso: casa mia è Ragusa, ma lo è anche Parigi, Praga, New York, Stoccolma da bambino e ora Dublino. Se mi dicessero dall’oggi al domani di dovermi trasferire in uno di questi luoghi non esiterei un istante. Ho amato anche luoghi letterari e cinematografici e, sicuramente, rimarrei folgorato dalla Grecia di “Mediterraneo” di Salvatores, dall’Havana di Hemingway e dei Santeros, e dal transatlantico di “Novecento”.
Dublino l’ho vissuta insieme a undici amici, per festeggiare l’addio al celibato di due di loro. Abbiamo scorazzato per la città, bevuto pinte su pinte di Guinness, consumato pantagrueliche irish breakfast, divorato decine di muffins, e ammirato centinaia di splendide donne, occhi azzurri chiarissimi quasi bianchi, lentiggini e sorrisi di allegria. Ci siamo sdraiati negli splendidi parchi baciati da un insolito e persistente sole, abbiamo giocato a rugby, e non abbiamo smesso di visitare gli infiniti negozi di souvenir, tutti uguali!
Il sabato notte, indossato un buffo cappellone da Leprechaun, lo gnomo dalla pentola d’oro, andiamo in giro per Temple Bar, il quartiere dei pubs e del divertimento serale, e per una volta nella nostra vita riusciamo, in virtù del buffo copricapo, a diventare i veri protagonisti della Dublino notturna. Abbiamo scoperto la pietra filosofale, il catalizzatore dell’attenzione altrui che mai ci saremmo aspettati di trovare in un luogo così metropolitano! Animiamo la serata di un ristorante, le donne tutte inseguono i nostri cappelli come un trofeo di caccia, e noi increduli ci troviamo al centro di tutto, noi dodici sicilianuzzi in escursione festanti, non diamo fastidio, non procuriamo noia con il nostro vociare, siamo lì a divertirci insieme a tutti gli altri, e sembra incredibile. La notte, la sfida di tutte le fanciulle in giro per Temple Bar è di rubarci questo bizzarro cappellone, e noi sempre pronti a difenderlo anche in maniera grottesca, ma sempre efficace. Un ragazzo, evidentemente benestante e invidioso, ci ferma e ci offre 60 euro per due cappelli che abbiamo acquistato a meno di 9 euro ciascuno. Rifiutiamo l’offerta esagerata forse per paura che la magia sia attaccata solo a questi esemplari in nostro possesso, o forse solo per la voglia di non assecondare i capricci di un ricco figlio di papà, convinto di potere acquistare tutto, compreso il nostro buon umore. A questo punto sembrerà superfluo dire che il mio cappello verde l’ho dato via prima che tutto ciò accadesse, ho ceduto alle lusinghe di due graziose ragazze, in cambio di due baci a testa. Non sapevo. Non potevo immaginare. Che disdetta! Il mio tempo, che scorre attraverso un’infinita successione di occasioni mancate, ha trovato l’ennesimo modo di umiliare la mia presunzione, e ancora una volta mi trovo spettatore di uno spettacolo di cui avrei dovuto essere protagonista. Poco male però, ci sono abituato, potrei dire quasi affezionato, e forse un cambiamento troppo repentino del mio stile di vita potrebbe essermi fatale.
L’episodio in sé non ha nulla di significativo, lo si può relegare tranquillamente nella categoria delle banalità turistiche, ma certe esperienze non vanno troppo intellettualizzate, vanno vissute nella loro autentica dimensione, nella loro capacità di penetrare nella nostra trama emotiva, nell’intensità con cui ci hanno fatto stare bene. Il resto sono tutte ciance, cose di poco conto, tristi considerazioni di chi vive soltanto per disapprovare. Ora che sono tornato e stento a recuperare la mia voce, mi mancano veramente il sapore della Guinness come la spinano a Dublino, il sorriso delle commesse dei supermercati, e l’inglese bastardo e comprensivo di questo posto meraviglioso, che per tre giorni è stato casa mia.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

La notizia della morte di Ubaldo Ferrini ha aperto nella mia mente una caterva di finestrelle come pop-up. Finestrelle alle quali non saprei neanche dare un ordine preciso. Ricordi forse anche sbagliati (chiedo ai lettori di correggermi ove sbagliassi), ma di una cosa sono certo: questi pop-up sono uniti da un filo conduttore a cavallo […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]