Catania, truffa del finto carabiniere termina con l’arresto del truffatore

Un presunto truffatore di 20 anni, protagonista di una truffa a un’anziana con la tecnica del falso maresciallo dei carabinieri che vuole aiutale la figlia coinvolta in un inesistente incidente stradale, è stato arrestato da agenti della Squadra mobile della Questura di Catania. Nei suoi confronti la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico, per rapina aggravata e lesioni personali aggravate, reati commessi in concorso con un complice ancora non identificato.

Al centro delle indagini il tentativo di truffa messo in atti, nel pomeriggio dello scorso 24 gennaio, con la tecnica del sedicente “maresciallo dei carabinieri”, ovvero utilizzando l’espediente di contattare telefonicamente un’anziana donna e di informarla sul fatto che sua figlia fosse stata coinvolta in un grave incidente stradale e che, qualora non fosse stata pagata una somma di danaro e/o non fossero stati consegnati monili d’oro, a titolo di risarcimento del danno, avrebbe corso il rischio di essere arrestata.

Alla chiamata ha fatto seguito la visita nella casa della vittima di un giovane con l’incarico, dopo essersi qualificato come appartenente ai carabinieri, di prelevare somme di denaro e monili. Dopo una prima fase in cui l’anziana vittima, indotta in errore e impaurita, aveva prelevato e consegnato al ventenne una borsa contenente monili in oro per un valore di circa 20.000 euro, ne è seguita un’altra scaturita dall’arrivo della figlia della donna che ha fatto svelato la truffa.

La giovane ha cercato di fermare il sedicente carabiniere che ha avuto una reazione violenta e che, per procurarsi una via di fuga, ha cagionato la frattura del femore all’anziana e la frattura scomposta del dito della mano di sua figlia. Le tempestive indagini svolte su direttiva della Procura di Catania, da parte del personale della sezione contrasto al crimine diffuso della squadra mobile della Questura di Catania, basate sulla visione di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza di tutta l’area d’interesse, hanno poi permesso di identificare il 20enne come uno degli autori della tentata truffa e di trovare nella sua abitazione indumenti compatibili con quelli indossati il giorno dell’evento. Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del pubblico ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con l’aggiunta del controllo mediante braccialetto elettronico


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