Le pagelle di una vittoria che arriva dopo tre turni. Superata in rimonta una Sicula Leonzio coriacea e battagliera. I cambi di Lucarelli nella ripresa sono stati decisivi soprattutto per cambiare un centrocampo che, fino ad allora, era in difficoltà
Catania-Sicula Leonzio 2-1: chi sale e chi scende Anche Biondi convince. Curiale e Lodi insufficienti
Il Catania acciuffa una vittoria sofferta ma fondamentale, battendo in rimonta la Sicula Leonzio. Gli ospiti passano subito in vantaggio grazie a Palermo e hanno vita facile contro una squadra ingessata. Lucarelli nella ripresa cambia lo spartito, inserendo gli uomini che cambiano la gara: Mazzarani è sontuoso e, assieme a Di Molfetta, riesce a spaccare in due la difesa ospite. Curiale e Lodi sono invece i peggiori: l’attaccante è avulso dalla gara, il numero 10 è lento e abulico.
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Andrea Mazzarani: La palma di man of the match gli spetta di diritto. Il numero 32 entra soltanto al minuto tredici della ripresa al posto di un Lodi fischiato, ma fa comunque in tempo a lasciare il suo indelebile marchio sulla gara. Bravo a trovarsi nel posto giusto al momento giusto in occasione del vantaggio, sparando in rete sotto porta una deviazione fortuita su palla proveniente da angolo. Quindi, lancia Di Piazza che spreca in contropiede una grande occasione. Spreca anche il possibile vantaggio con una bella conclusione alta di poco: per concludere in bellezza, si rende utile anche nel finale con ripiegamenti difensivi fondamentali.
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Davide Di Molfetta: Si tratta di un altro ingresso di fondamentale importanza per il risultato finale. Schierato da Lucarelli sulla destra nel nuovo tridente con Catania e Di Piazza, il numero 8 si fa subito notare e diventa una costante spina nel fianco della difesa avversaria, mettendo in crisi l’ex di turno Parisi. L’ex Piacenza fa la differenza in contropiede, allungando la squadra e dando quella profondità di cui il Catania aveva un gran bisogno. I suoi cross tagliati sono pericolosi, ma non trovano mai all’appuntamento i compagni: dopo l’infortunio, Lucarelli ritrova un calciatore preziosissimo.
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Kevin Biondi: Il giovane jolly rossazzurro, classe 1999, entra al posto dell’acciaccato Calapai mostrando subito di essere in forma. La sua è una prova di qualità e quantità: corre a perdifiato sulla corsia di destra, riuscendo a dare sostegno anche agli attaccanti. Una sua conclusione, a inizio ripresa, costringe Polverino al grande intervento. Quindi è bravo a contenere Grillo in fase difensiva, mostrando una grande maturità anche nella gestione delle situazioni più complicate. Lucarelli può seriamente pensare di lanciarlo dal 1′ in campo.
Flop
Francesco Lodi: Una prova pessima per il numero 10 rossazzurro, l’ennesima quest’anno. Il problema è sempre quello: non si può schierare un calciatore dal glorioso passato e dal grande piede sinistro, se non riesce più a garantire i giusti standard di mobilità e lucidità nelle giocate. La sua partita è un’apnea costante, costellata da banali errori in fase d’appoggio e da un nervosismo crescente: viene sostituito da Mazzarani, l’uomo che cambia la partita. Non è un caso.
Flop
Davis Curiale: L’attaccante del Catania è entrato in una spirale involutiva della quale non si riesce neanche a intravedere la fine. Lucarelli lo manda in campo per il riscatto, personale e di squadra. Davis, però, non coglie l’occasione, girovagando per il campo senza costrutto e non riuscendo mai a rendersi pericoloso. A inizio ripresa, addirittura, riesce involontariamente a disinnescare davanti la porta una bella conclusione del compagno di squadra Biondi. Questo l’ultimo suo disastro, prima dell’uscita tra i fischi assordanti del pubblico.
Flop
Giovanni Pinto: Il terzino sinistro ex Parma conferma le grandi difficoltà attraversate quest’anno. In fase difensiva soffre maledettamente le incursioni di De Rossi e Vitale, risultando insufficiente anche per quanto riguarda spinta e propositività. A questo bisogna anche aggiungere dei limiti tecnici che vanno via via emergendo nel corso della stagione. A gennaio, molto probabilmente, sarà necessario intervenire in un ruolo che ha come unica alternativa l’attempato Marchese.