Un risparmio di 100mila euro al mese sarà garantito dal primo di novembre al Comune di Catania. Il sindaco Raffaele Stancanelli ha infatti annunciato che per se stesso, per tutti gli assessori e i consiglieri comunali e di municipalità ci sarà una decurtazione del 30 per cento del loro compenso.
«Una misura concreta per diminuire i costi della politica», la definisce il sindaco etneo. Unazione già auspicata dal capogruppo del Pdl al consiglio comunale Manlio Messina, anche se in misura maggiore. Lui ha decurtato del 50 per cento la propria indennità per pagare il collegamento Wi-Fi libero in alcune zone della città. «Una decisione lodevole – dice – ma si può fare di più». Messina aveva infatti auspicato che si raggiungesse anche per tutti gli altri il 50 per cento e che il provvedimento riguardasse anche le indennità dei tanti consulenti esterni. «Vengano ridotti anche i loro stipendi», afferma.
E come auspicato dal consigliere, i soldi risparmiati ogni mese dall’amministrazione etnea verranno destinati ai servizi, in particolare quelli sociali. «La mia è una scelta di lealtà nei confronti della città che si ripete come quando ho scelto di lasciare il Senato», dichiara Stancanelli che vuole essere un punto di riferimento per i suoi concittadini. «In questo momento di sacrifici e rinunzie per tutti mi sento in dovere di dare l’esempio e altrettanto chiederò di fare ai dirigenti comunali», dice.
Raffaele Stancanelli ha un po’ esaltato la sua amministrazione capace di ridurre sprechi e inefficienze con «una diminuzione di mille unità di dipendenti, i dirigenti ridotti di oltre il 50 per cento, la spending review per le partecipate, la lotta all’evasione tributaria, l’azzeramento delle vetture per le cariche istituzionali». Nonostante il risparmio annunciato dal sindaco, però, la situazione delle casse catanesi è davvero precaria. Il bilancio consuntivo del 2011 non solo non è ancora stato approvato, ma è anche stato commissariato. Ci sono debito fuori bilancio vecchi del 2003 e i problemi per i pagamenti degli stipendi dei dipendenti sia diretti che indiretti sono continui. I lavoratori socio assistenziali, ad esempio, non ricevono lo stipendio da sette mesi. Una situazione di ritardo che si protrae ormai da anni e i lavoratori stanchi da giorni piantonano piazza Università 24 ore su 24. O ancora i netturbini che per alcuni giorni di ritardo hanno bloccato la raccolta della nettezza urbana. Con il risparmio che otterranno pagheranno tutti i loro stipendi arretrati?
[Foto di Roxelo Babenco]
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