Catania: raccogli l’immondizia e ti fai cavoli tuoi? Se sei amico dei burocrati puoi fare questo ed altro…

FAR-WEST ALLA DIREZIONE ECOLOGIA AMBIENTE DELLA CITTA’ ETNEA. LO STRANO ADEGUAMENTO PREZZI MILIONARIO ALLA IPI-OIKOS. MENTRE CHI DOVREBBE CONTROLLARE GUARDA ALTROVE

di Ignazio De Luca

Nel mese di novembre su queste stesse colonne ci eravamo già occupati della dirigenza burocratica della Direzione Ecologia e Ambiente del Comune di Catania, nella nostra inchiesta dal titolo “Catania, appalti & milioni a gogò: piccioli pi’ tutti, per i belli e magari per i brutti!”e a tale articolo rimandiamo per un quadro generale .
Questa volta metteremo sotto la lente d’ingrandimento una determinazione dirigenziale della stessa Direzione per cercare di scremare qualche perplessità oggettiva che viene fuori leggendo il provvedimento di liquidazione n. 13/373 del 7 novembre 2013, avente ad oggetto la liquidazione di euro 1.045.040,90 (un milione di euro e rotti) a favore del RTI IPI SRL – OIKOS SPA a titolo di revisione prezzi del contratto di appalto per il servizio di raccolta rifiuti nel 75% del territorio della città di Catania, per il periodo uno gennaio – 31 dicembre 2012.
Diciamo subito che la prima perplessità riguarda il dirigente che firma il provvedimento, il dott. Rosario Puglisi, che non è il direttore della Direzione Ecologia. Il posto di direttore, infatti, è vacante dal licenziamento della dottoressa Annamaria Li Destri in seguito a provvedimento disciplinare.
Usi e consuetudini di carattere amministrativo, nonché correttezza e rispetto dei ruoli istituzionali, imporrebbero che fino alla nomina del nuovo Direttore della Direzione Ecologia, le funzioni del dott. Puglisi siano circoscritte e delimitate solo all’ordinaria amministrazione.
La determina dirigenziale in ordine alla liquidazione per la revisione prezzi di cui stiamo trattando ci pare, a nostro avviso per qualità e quantità, atto amministrativo straordinario, e dunque, a nostro parere, il dirigente Puglisi non avrebbe avuto né la legittimazione, né il potere per disporre la liquidazione dell’adeguamento prezzi dell’appalto raccolta rifiuti.

La seconda perplessità oggettiva in sequenza seriale, consiste nell’anomalo dispositivo di liquidazione adottato dal dirigente Puglisi. Infatti, al di fuori di elementari regole del diritto amministrativo, il dott. Puglisi, liquida due fatture di euro 522.520,45 ciascuno alla RTI IPI SRL e alla OIKOS SPA. Orbene definiamo a ragione anomalo il dispositivo di liquidazione, perché dallo stesso provvedimento si evince chiaramente che risulta essere mandataria del raggruppamento di imprese la IPI SRL, che il tal fatta risulta essere l’unica legittimata ad introitare l’intera somma di euro 1.045.040,90, salvo poi a girarne, in qualità di mandataria, il 50% alla OIKOS SPA.
Non riusciamo nemmeno più a stupirci che i vertici burocratici apicali dei Comuni applichino una loro libera e personalistica interpretazione del Diritto amministrativo, ma non ci stancheremo di pubblicare articoli per portare questi fatti a conoscenza degli organi (pochi) deputati al controllo e dell’opinione pubblica.

Mettetevi comodi perché ancora ci sono altre perplessità oggettive da esaminare. Solitamente in sede di adeguamento tariffario si apre tra le parti un contraddittorio che tenga conto delle rispettive rivendicazioni, trovando alla fine un punto d’incontro.
Non riusciamo a stupirci che il dirigente supplente, dott. Puglisi, invece, con il solito, ordinario disinteresse che la Direzione Ecologia del Comune di Catania, che adotta ormai da anni con le controparti, infischiandosene del bene collettivo, non solo accetta supinamente le due fatture, ma non oppone alcuna rivendicazione da parte dell’Amministrazione comunale, come se il servizio di raccolta rifiuti fosse scevro da acclarati disservizi : come l’inesistente manutenzione dei cassonetti di raccolta o il mancato spazzamento di aree o, peggio ancora, il mancato raggiungimento della quota prevista dall’Unione europea, della raccolta differenziata di rifiuti. Nessuna opposizione né rivendicazione.Tutt’altro.
Al saccente e frettoloso dirigente supplente, che ricordiamo, arbitrariamente liquida una spesa milionaria, esorbitante le sue funzioni di surroga in quanto atto di amministrazione straordinaria, il servizio reso dalla IPI – OIKOS, è ritenuto esente da vizi e/o disservizi.

Eppure il solerte (per la ditta appaltatrice) burocrate comunale dovrebbe ricordare e sapere che la OIKOS SPA trattiene illegittimamente e non versa ai fondi , sin dal settembre 2011, le quote di TFR della previdenza complementare dei lavoratori dipendenti, vedi il nostro articolo di denuncia: “Raccolta rifiuti a Catania/ Oikos: il ‘balletto’ dei Tfr…”.
Come pure, all’accorto burocrate, qualche sorvegliante, che dovrebbe controllare la buona esecuzione del servizio di raccolta da parte della ditta appaltatrice, avrebbe dovuto segnalare le pessime condizioni delle decine di cassonetti, ormai non più adeguati al contenimento dei rifiuti solidi urbani. O forse molti dei sorveglianti referenti del burocrate non lo hanno doviziosamente potuto informare avendo i figli alle dipendenze dell’OIKOS?
Come può, l’ignaro burocrate, liquidare con tale celerità l’adeguamento prezzi del servizio di raccolta, quando è notoriamente risaputo che la differenziata è trenta punti percentuale sotto il limite stabilito dall’Unione Europea, e che ciò comporterà pesanti sanzioni pecuniarie al Comune di Catania?

Sono interrogativi che non avremmo potuto sollevare se il dottore Puglisi, dirigente del settore Ecologia, non avesse straripato dalle sue funzioni, con la liquidazione del provvedimento 13/373 del 7 novembre 2013.
Quanto sopra per segnalare alla dottoressa Antonella Liotta, segretario generale e direttore del Comune di Catania, se non ravvisa gli estremi di un suo intervento disciplinare nei confronti del dott. Rosario Puglisi, o a causa dei suoi molteplici e ben remunerati incarichi non riuscirà a trovare il tempo di occuparsene?


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