Lo hanno legato a una sedia e picchiato con un frustino, poi gli hanno rasato la testa e le sopracciglia per punirlo di un presunto ammanco di denaro riconducibile allo spaccio di droga. I carabinieri di Catania Fontanarossa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Catania, nei confronti di un 36enne, […]
Catania, picchiato con un frustino per ammanco dei soldi dello spaccio: tre arresti
Lo hanno legato a una sedia e picchiato con un frustino, poi gli hanno rasato la testa e le sopracciglia per punirlo di un presunto ammanco di denaro riconducibile allo spaccio di droga. I carabinieri di Catania Fontanarossa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Catania, nei confronti di un 36enne, un 25enne e un 22enne ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, del delitto di tortura. La violenta aggressione, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini coordinate dalla Procura etnea, sarebbe avvenuta in una stalla abusiva nel quartiere Villaggio Sant’Agata, area urbana interessata da anni dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Grazie al sequestro dello smartphone di uno degli indagati, già sottoposto agli arresti domiciliari per un altro procedimento, sono stati acquisiti i video degli atti di violenza, risalenti al 29 maggio scorso.
I tre indagati avrebbero preso parte, con diversi ruoli, alla brutale aggressione ai danni di un uomo a sua volta coinvolto nel traffico di stupefacenti, accusato di un ammanco di denaro riconducibile allo spaccio. La vittima sarebbe stata legata a una sedia e poi percossa con un frustino ed a mani nude ed al contempo costretta a subire la rasatura del capo e delle sopracciglia. La Procura ha chiesto e ottenuto dal gip l’emissione della misura della custodia cautelare in carcere, «in forza – spiega una nota della Procura catanese – della personalità dei soggetti coinvolti e del concreto rischio di reiterazione di reati della medesima specie». I tre indagati sono stati portati nel carcere di Piazza Lanza.