Le ragioni per le quali il sindaco di Catania Enzo Bianco ha voluto un protocollo d’intesa con le imprese che operano nel settore delle affissioni pubblicitarie sono tre: «Il rispetto di regole ben definite, l’estetica della città e, non ultimo, i conti del Comune, perché meno abusivi significano più imposte». Elementi, tutti, che fino a questo momento sarebbero mancati nel settore dei manifesti pubblicitari e che sarebbero stati frutto di una «insufficiente legalità su questo tema», secondo il primo cittadino.
Per questo è stato presentato stamattina un protocollo d’intesa tra amministrazione comunale e ditte specializzate: «Si tratta di una fase transitoria, in attesa che venga approvato il regolamento sulle pubblicità e un piano regolatore sugli impianti», afferma Bianco. «Per la prima volta, la tecnologia sarà usata per migliorare il controllo sulle strutture pubblicitarie (quelle che accolgono i manifesti, ndr) tramite la localizzazione gps», precisa. E aggiunge: «Inoltre, grazie all’adozione di un codice di autodisciplina, saranno evitate le affissioni che veicolano messaggi offensivi». Come quello apparso sui cartelloni in giro per la città all’inizio di aprile, puntualmente oscurato dall’amministrazione su impulso dell’assessore Valentina Scialfa, ritenuto lesivo della dignità della donna.
«Sono tutti elementi puntualizza Giuseppe Girlando, assessore al Bilancio che ci aiuteranno ad avere una rapida cognizione della regolarità dei nostri impianti». Anche sfruttando le possibilità offerte dal digitale. «Ci saranno dei sistemi di geolocalizzazione integrati nelle strutture di cartellonistica spiega Girlando Questi ultimi creeranno una mappa virtuale, corredata di foto, che tutti i vigili urbani potranno rapidamente consultare». Coi loro tablet, forniti al Comune («Gratuitamente, è bene sottolinearlo») dalle aziende firmatarie del protocollo. «Per sconfiggere l’abusivismo occorrono risorse, e noi non ne abbiamo abbastanza conclude l’assessore Le imprese offriranno i mezzi per rimuovere gli abusivi, mentre il personale della polizia municipale supervisionerà le operazioni». Le prime e più immediate riguarderanno i cartelloni in prossimità degli incroci: «Verranno eliminati poiché pericolosi e in contrasto con le norme del codice della strada».
L’obiettivo dell’operazione, insomma, è il controllo capillare del territorio. O, almeno, dei 4mila impianti pubblicitari autorizzati disseminati sul territorio cittadino. «L’ordine è utile non solo per i catanesi, ma anche per le aziende», commenta Franco Meroni, dell’Associazione aziende pubblicitarie italiane. «Quello col Comune è un inizio, ma speriamo che si adeguino in fretta anche altre giunte in Sicilia». Del resto, sottolinea Meroni, le ditte del settore versano nelle casse comunali cifre sostanziose: «Cinque milioni di euro a Catania, per esempio». E chiude: «Abbiamo sempre chiesto coerenza tra quello che paghiamo e quello che otteniamo in cambio. Iniziamo da qui».
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