Mentre la squadra prosegue la preparazione in vista del match di Viterbo, in programma domenica alle 14.30, l’amministratore delegato della società rossazzurra Pietro Lo Monaco si presenta ai giornalisti per fare il punto della situazione, in merito al campionato del Catania e riguardo al clima generale che si respira attorno al gruppo guidato da mister Andrea Sottil. I fischi, sonori, hanno accompagnato la vittoria della scorsa settimana contro il fanalino di coda Paganese: le polemiche e il malcontento sull’andamento dei rossazzurri, però, sono un leit motiv che va avanti ormai da parecchi mesi.
«La Juve Stabia è prima con otto punti sul Catania, c’è una certa competitività. Abbiamo un ruolino di marcia invidiabile in casa – confessa Lo Monaco – un po’ meno in trasferta. Lo scorso anno avevamo fatto 70 punti, arrivando alle semifinali playoff e battendo il record di vittorie fuori casa. Stiamo proseguendo sulla stessa linea. Ad oggi, però, abbiamo riscontrato un certo gusto sadico di distruggere le cose. Ci sono state critiche sia contro la Paganese che con la Casertana. A tutto questo – affonda il colpo il direttore etneo – non si accodano i tifosi, bensì quelli della curva. Vi sembra normale – insiste l’amministratore delegato – che mentre Catanzaro e Reggina in trasferta sono seguiti da 600 persone, noi giochiamo sempre senza tifosi fuori casa? Quelli che enfaticamente sono additati come eroi fanno solo danni d’immagine e di considerazione presso certi organi».
«Le cinque componenti, oggi, non remano nella stessa direzione»: tra squadra, staff, dirigenti, tifoseria e stampa è facile capire a quali elementi del quintetto in questione si rivolga questa volta Lo Monaco. «Non ho mai detto ai giornalisti cosa devono scrivere ma – afferma il Direttore – la nostra stampa è parte integrante dei successi di una squadra. Sono state scritte cose fuori da ogni logica, dando addirittura spazio ai social. Che serietà è questa? Sui social network – chiude il cerchio il dirigente rossazzurro – scrivono quattro frustrati che non vedono l’ora di dissacrare tutto. Questa gente non deve dimenticare che sono fallite società come Bari, Napoli, Fiorentina, Salernitana e Vicenza. Noi non stiamo facendo fallire il Catania».
Non può mancare, in tal senso, un rimando alla difficoltà di far quadrare i conti dopo anni molto complicati. «Dopo la retrocessione in C abbiamo cercato di rifarci una verginità, di riprendere la sostanza di una azienda. Siamo una società affidabile – prosegue Lo Monaco – proveremo fino all’ultimo a vincere, ma abbiamo un portafoglio ridotto rispetto alle altre, perché stiamo investendo nel risanamento». Infine, un’affermazione che sottolinea la grande difficoltà di risalire nella serie superiore: «Il Foggia (vincente due anni fa, ndr) non andava in B da 23-24 anni, il Lecce ci ha impiegato sette anni per farlo. Nel calcio, però, non c’è nulla di matematico. Mollerò soltanto quando riporterò il Catania a certi livelli».
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