I rossazzurri tornano in campo domani (ore 15) nella trasferta lucana, dopo un turno di stop legato all'ennesimo capitolo del caos ripescaggi. Il mister vede il bicchiere mezzo pieno, affermando come la squadra abbia potuto finalmente allenarsi in serenità
Catania, la trasferta di Potenza vista con lucidità Sottil: «Sereni e consapevoli della nostra forza»
Guardare al lato positivo delle cose permette, anche in una situazione travagliata, di trovare elementi a cui appigliarsi per andare avanti nel migliore dei modi. È questo il caso del tecnico rossazzurro Andrea Sottil che, nonostante la bufera abbattutasi sulla squadra, dà un’altra lezione di sano pragmatismo alla vigilia della trasferta di Potenza. Lo slittamento delle gare contro Viterbese e Catanzaro, legate alla sentenza emessa dal Tar del Lazio lo scorso 25 settembre, ha modificato il calendario del Catania, atteso adesso a un tour de force. Capitan Biagianti e compagni, infatti, scenderanno in campo sei volte in venti giorni, tra recuperi, partite precedentemente in calendario e coppa Italia di C.
«Tutto questo tourbillon di continui posticipi, ricorsi e stop ai campionati ci ha disturbato ma, ormai, ci siamo abituati per forza. Il lato positivo – ammette il tecnico piemontese – è che non giocare ci ha permesso di recuperare energie e poter lavorare un po’ in allenamento facendo così una settimana standard, con la possibilità di curare la condizione tecnica e fisica». Il segreto è sempre uno, secondo il tecnico: «Pensare a un avversario alla volta, gestendosi al massimo e cercando di offrire sempre prestazioni di alto livello. Abbiamo lavorato duramente – conferma Sottil – e con grande intensità: rispettiamo il Potenza, avversario di valore, ma dobbiamo andare in campo cercando di fare più punti possibile».
Il Potenza, rivale di giornata, è reduce dal ko in casa della Sicula Leonzio: con l’arrivo del tecnico Giuseppe Raffaele, però, i rossoblu hanno cambiato marcia, ottenendo sette punti in quattro partite. «Hanno giocatori di qualità in rosa – afferma Sottil – il nuovo allenatore ha portato novità, stanno facendo bene». In merito al possibile schieramento c’è un po’ di giusta pretattica: «Abbiamo lavorato sia sulla difesa a quattro che a tre, ma i sistemi di gioco – ricorda l’allenatore rossazzurro – sono solo numeri messi su un foglio. Ciò che conta è l’occupazione degli spazi: in tal senso, ho la fortuna di avere giocatori duttili, bravi a fare scalate e cambiare in base a come le squadre avversarie si dispongono in campo. Tutte e due le soluzioni tattiche, comunque, sono pronte per essere utilizzate».
Capitolo giocatori: Llama e Baraye sono due importanti frecce mancine nella faretra di Sottil. Il primo, reduce da due settimane di lavoro continuativo in gruppo, va verso la condizione ottimale, «necessaria per rendere efficace la sua tecnica e l’imprevedibilità». Baraye è una forza della natura, ma deve migliorare in entrambe le fasi: «Ha grandi mezzi fisici e applicazione, sta lavorando – ammette il mister – ma deve migliorare su frenate e decelerazioni. In fase offensiva, invece, ha bisogno di lavorare sugli scarichi e il movimento senza palla. Lui può diventare un terzino importante». Così come sarà fondamentale l’apporto dei giovani Brodic e Vassallo: «Hanno trovato poco spazio finora, ma sono due bravi ragazzi. Andranno sicuramente dentro, perché le partite sono tante e vanno gestite le forze».
Ultime riflessioni sul campionato, con la mannaia delle penalizzazioni che si è abbattuta su Juve Stabia, Rende, Siracusa e Trapani (-1 in classifica), Monopoli (-2), Matera (-8). «Cerchiamo di abbandonare ogni discorso relativo alla posizione – ribadisce Sottil – e spingere fino al 30 dicembre, mettendo più punti possibili in classifica, per poi guardarla e capire dove siamo. Il nostro obiettivo è chiaro, ma tutt’altro che semplice, nulla è scontato». La sua ricetta, in tal senso, è cristallina: «Dobbiamo stare sereni e lavorare quando possiamo, pensando alla nostra forza e acquisendo consapevolezza dei nostri mezzi. Penalizzazioni? Sappiano come funziona, quando si hanno pendenze e ritardi. Non sono dispiaciuto, ne prendiamo atto».