Le dirette avversarie conquistano tre punti, i rossazzurri non vanno oltre un palo su errore del portiere avversario. L'allenatore: «Sono deluso dai miei calciatori, mi auguro di vincere la prossima». Sabato prossimo, al Massimino, non basterà battere la Fidelis Andria per agguantare la salvezza. Mancherà Pelagatti, espulso nel finale
Catania, il pareggio a Pagani avvicina ai play-out «Non ci abbiamo creduto. Spareggi sono realtà»
Il pareggio sul campo della Paganese complica il cammino del Catania verso la salvezza diretta. Le avversarie che mirano allo stesso obiettivo, Catanzaro e Monopoli, vincono e staccano gli etnei, prima a pari punti. La squadra di Moriero si dispera per un palo colto da Plasmati, termina la partita in dieci uomini e non riesce a sbloccare lo 0-0. Con una sola gara di campionato ancora da giocare, per evitare i play-out ai rossazzurri non basterà vincere al Massimino contro la Fidelis Andria; dovranno anche sperare nella sconfitta di una tra le due concorrenti.
L’obbligo di fare risultato pieno, come pareva chiaro già alla vigilia della sfida, per il Catania si concretizza dopo pochissimi minuti dal fischio d’inizio. Quando la radio dà notizia del vantaggio sia del Monopoli che del Catanzaro: le due formazioni che lottano, insieme ai rossazzurri, per i due posti ancora a disposizione che garantiscono la salvezza senza passare dagli spareggi. Gli undici guidati dal tecnico Moriero non riescono a reggere, nello scontro a distanza, il passo delle avversarie in classifica. Mentre in quello sul campo, contro la Paganese, più che la loro voglia di vincere emerge la determinazione a non perdere dei padroni di casa, ai quali basta un punto per potere festeggiare la permanenza aritmetica in Lega pro con una giornata d’anticipo.
Nonostante l’importanza della vittoria, il Catania mette paura alla Paganese due sole volte in 90 minuti. Entrambe le occasioni sono trovate più che cercate. A inizio primo tempo un retropassaggio inganna il portiere in uscita – il 17enne Davide Borsellini – e per poco non vale l’autogol. Episodio a cui fa seguito il palo centrato da Plasmati al 41esimo, che, poco fuori area, si ritrova sui piedi il pallone non trattenuto dall’estremo difensore avversario. Nel secondo tempo, considerati i risultati sfavorevoli dagli altri campi, ci si potrebbe attendere un Catania più spregiudicato. A fare la partita e sfiorare più volte la rete è invece la Paganese.
Liverani, che in tenuta mimetica sorveglia la linea di porta rossazzurra, è chiamato a intervenire almeno tre volte sui tentativi avversari diretti nello specchio. Mentre gli attaccanti di Moriero non riescono a inquadrare la porta e raramente si avvicinano all’area di rigore. Il risultato non si schioda dallo 0-0, il cronometro gira – tra le perdite di tempo dei padroni di casa – e i nervi dei calciatori ospiti saltano. Fioccano le ammonizioni e, poco dopo il 90esimo, Pelagatti viene spedito negli spogliatoi con rosso diretto. Forse per avere protestato, nei confronti dell’arbitro, ritenendo troppo pochi i quattro minuti di recupero assegnati.
È proprio a tempo scaduto, e con un uomo in meno, che si materializza l’occasione che potrebbe cambiare il risultato della partita e le prospettive di classifica dei rossazzurri. Il cross che parte dalla sinistra, e attraversa tutto il rettangolo difeso da Borsellini, trova due calciatori del Catania nelle vicinanze del secondo palo, ma nessuno dei due è capace di mettere un piede sulla traiettoria del pallone e deviarlo in rete. Nulla cambia e alla fine fanno festa i tifosi della Paganese. «Sono deluso dai miei calciatori, non ci hanno creduto abbastanza – dice Francesco Moriero alla fine della sfida – Questo pareggio equivale a una sconfitta. Mi auguro di vincere la prossima».