Nel piano di investimenti di Regione e Anas per l'Isola, c'è anche un finanziamento per l'attesa riqualificazione della statale 417, almeno per una trentina di chilometri. L'intervento (va ancora avviata la fase di progettazione) mira anche a diminuire il numero di incidenti, al momento decisamente alto
Catania-Gela, il progetto per trasformarla a quattro corsie Pronti 100 milioni per il primo tratto, ne servono altri 200
«Un tipo di strada unico in Sicilia con corsie più larghe pensate per un traffico intenso con molti mezzi pesanti». Questo dovrebbe diventare, stando ai progetti contenuti nel piano condiviso da Regione Siciliana e Anas, la strada statale 417 Catania-Gela per la cui riqualificazione sono stati destinati già cento milioni per operazioni di manutenzione straordinaria che puntano a migliorare i livelli di sicurezza per 93 chilometri. Al momento in realtà la trasformazione radicale riguarda un segmento fra i 20 e i 30 chilometri che va da Catania a Palagonia, e prevede l’allargamento della sede stradale tramite il raddoppio delle corsie. Quattro in tutto, due per senso di marcia con spartitraffico centrale e due ulteriori strade laterali per il traffico locale.
Un investimento pari a 100 milioni di euro che sono i fondi stanziati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) nell’ambito della ripartizione delle risorse legate al Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 per la Sicilia. L’obiettivo è garantire maggiore sicurezza, aumentare la capacità di trasporti e migliorare il comfort di guida. Il progetto per la Catania-Gela prevede la riqualificazione di ponti e viadotti, della superficie stradale e della segnaletica orizzontale e verticale lungo l’intera tratta e anche opere di regimentazione e smaltimento delle acque. In programma anche la realizzazione di nuove rotatorie di immissione per le strade statali 417, 192 e 117; la riqualificazione delle barriere laterali, degli impianti di illuminazione e degli impianti tecnologici; il consolidamento del corpo stradale e la protezione del piano viabile dalla caduta massi. Fine dei lavori nel 2023.
Stando a quanto riferito da Anas, il progetto è ancora nella fase di elaborazione e di studio della fattibilità tecnico-economica. Conclusa questa parte, sarà possibile dire con precisione quali saranno gli interventi realizzabili sulla Catania-Gela con il finanziamento finora a disposizione. È stato individuato come prioritario il tratto che va da Catania a Palagonia, in base al traffico e alla geometria del tracciato. «L’obiettivo finale, comunque, rimane lavorare sull’intero itinerario», confermano da Anas. La tabella di marcia prevede la progettazione e le autorizzazioni all’appalto entro la fine del 2019 e l’avvio dei cantieri entro il 2020. Poi le strade dei lavori, dal punto di vista della tempistica, dovrebbero dividersi: per la manutenzione e la messa in sicurezza dovrebbero bastare circa dodici mesi di tempo, mentre per il tratto dell’eventuale allargamento a quattro corsie potrebbero essere necessari anche tre anni.
«Complessivamente l’investimento è di 300 milioni di euro – spiega a MeridioNews il vicecapo di gabinetto dell’assessorato alle Infrastrutture della Regione, Vincenzo Marchingiglio – Di questi, i primi cento sono già stati stanziati per la messa in sicurezza e, a un anno esatto da oggi, dovrebbe essere prevista l’apertura del cantiere per l’esecuzione dei lavori. Prima di concludere la progettazione, però, è necessario aspettare anche il parere del ministero dei Trasporti». Un lasso di tempo necessario anche per programmare l’eventuale necessità di spostare alcuni distributori di benzina e per le valutazioni sui cavalcavia.
«I restanti duecento milioni sono da recuperare con una riprogrammazione per opere non più cantierizzate – assicura Marchingiglio – Intanto la prima tranche di finanziamento è già disponibile, dopo la presentazione di un progetto di massima con un preliminare che giustifichi la scelta sul tratto e il progetto della nuova strada, i lavori nel tratto di circa 30 chilometri fra Catania e Palagonia potrebbero partire a breve». Il secondo step riguarderebbe poi lo stralcio funzionale che va da Palagonia a Caltagirone, che è pure molto trafficato. «L’idea comunque è fare in modo che tutta la Catania-Gela diventi una strada a quattro corsie».
Intanto, nell’indice di pericolosità delle strade siciliane stilato in base al numero di incidenti e di decessi, la Catania-Gela è al terzo posto, dopo la Statale 189 – la scorrimento veloce Palermo-Agrigento – e la Ragusa-Catania. Questo le è valso il nome di strada della morte. Costruita con molti accessi, la strada statale 417 non è stata progettata per sostenere il transito di mezzi da cui è quotidianamente percorsa. Auto, camion, autobotti e altri mezzi pesanti creano un traffico sproporzionato rispetto alle potenzialità della strada stessa. Dopo alcuni allargamenti e modifiche portati avanti negli anni, il numero dei sinistri e dei morti si è ridotto: nel 2006 gli incidenti erano stati circa 150, di cui 15 mortali, mentre gli ultimi dati Istat sulla sicurezza stradale del 2014 parlano di una quarantina di incidenti lungo la Catania-Gela con con un numero di decessi di gran lunga inferiore.