«Buonasera, vi contatto per chiedervi se le piattaforme, come in questo caso quella di San Giovanni Li Cuti, si possono affittare per eventi?». C’è questa domanda dietro l’ultima questione che riguarda il lungomare di Catania. Il testo, insieme a una foto, è stato postato dalla pagina Facebook Lungomare liberato. Lo scatto immortala l’allestimento di un […]
Foto di Lungomare liberato
Catania, polemiche dopo la foto virale di un gender reveal al solarium. La replica dell’assessore al Mare
«Buonasera, vi contatto per chiedervi se le piattaforme, come in questo caso quella di San Giovanni Li Cuti, si possono affittare per eventi?». C’è questa domanda dietro l’ultima questione che riguarda il lungomare di Catania. Il testo, insieme a una foto, è stato postato dalla pagina Facebook Lungomare liberato. Lo scatto immortala l’allestimento di un gender reveal, una festa molto in voga negli Stati Uniti ma che da diverso tempo ha preso piede anche in Italia, in particolare nelle regioni del Sud. L’evento serve a svelare il sesso del futuro nascituro della coppia. Da qui, come si vede nella foto, le scritte illuminate con le parole boy e girl insieme a un cuore creato con dei palloncini di plastica.
«Tutto quello che succede a Catania può succedere solo perché le istituzioni sono complici e colluse», è il commento allusivo di una donna. «Sempre più schifo. Amministrazione di Catania sempre peggio», si legge ancora in un secondo commento nel post su Facebook. I solarium sono di proprietà del Comune di Catania ma, come avviene ormai da diversi anni, durante la stagione estiva vengono dati in gestione a dei privati con gara d’appalto. «Sono loro che si occupano di offrire dei servizi a chi fa richiesta ma non possono affittare l’area. Durante questi eventi, la piattaforma rimane sempre accessibile a tutti i cittadini così come la discesa a mare», spiega a MeridioNews l’assessore Andrea Guzzardi. «Nel contratto è previsto che tutta la responsabilità sia in capo a chi ha la gestione delle piattaforma – aggiunge – Se, per esempio, c’è della musica saranno loro a dovere chiedere le necessarie autorizzazioni». C’è poi la questione dei prezzi. «Anche questi fanno capo a chi gestisce, non ci sono delle tariffe comunali. Bisogna, però, ancora una volta specificare – conclude l’assessore al Mare – che quello che viene offerto ai privati è un servizio senza la possibilità di affittare un pezzo di piattaforma o averne l’esclusività per un evento».