Cronaca

Catania e il problema dei furti di auto e moto: allerta massima per Capodanno. «Altrimenti i turisti non torneranno»

Il 14 novembre 2022 un uomo di mezza età di Adrano raggiunge un chiosco nei pressi dell’ospedale Garibaldi-Nesima, a Catania. Ha percorso in macchina circa 40 chilometri per incontrare un uomo sconosciuto «con accento catanese», che ha sentito soltanto al telefono. Una chiamata di pochi secondi arrivata sullo smartphone del figlio. Il faccia a faccia con l’uomo misterioso ha un solo obiettivo: riportare a casa l’Alfa Mito rubata la notte prima a Catania nei pressi di una discoteca, dove il figlio stava trascorrendo la nottata. Alla fine c’è l’accordo: il papà sborsa 800 euro e viene accompagnato in un piazzale, nel quale c’è la macchina rubata. Una storia come tante per raccontare il metodo del cosiddetto cavallo di ritorno. Un’estorsione che consiste nel pagamento di una sorta di riscatto per riottenere auto o moto rubate ai legittimi proprietari. Il problema riguarda diverse parti d’Italia, ma Catania è una delle città in cui i furti sono particolarmente frequenti. Nelle scorse settimane l’operazione Villa Glori ha portato diverse persone in carcere con l’accusa di fare parte di una banda specializzata in questo genere di reati.

Purtroppo il mercato criminale non si è fermato e in città i furti continuano senza sosta. Dalle auto alle moto, passando per i pezzi di ricambio, come sportelli e fanali. Una data che le forze dell’ordine hanno già cerchiato in rosso è quella del 31 dicembre. Non solo perché migliaia di persone festeggeranno l’ultimo dell’anno in strada e nelle piazze, ma anche perché il capoluogo etneo ospiterà la diretta tv Mediaset di Canale 5. Nel fine settimana appena terminato sono stati attivati i controlli interforze nelle zone della cosiddetta movida, ma basta scorrere le bacheche social per imbattersi in post di chi denuncia furti e razzie varie. Il 28 dicembre 2024, in via Garibaldi, due turisti spagnoli hanno ritrovato la propria auto senza sportelli e senza fanali. «È avvenuto un fatto molto spiacevole ai danni di due miei ospiti – scrive la titolare di una struttura ricettiva – Il 28 dicembre 2024 la via Garibaldi è stata invasa dai devoti di Sant’Agata, per vedere uno degli eventi più importanti degli ultimi anni per i cattolici (al Duomo per la prima volta le reliquie di Sant’Agata e di Santa Lucia, ndr). Ma siete andati a pregare o a fare altro? I miei ospiti questa mattina si sono ritrovati con la loro macchina noleggiata in queste condizioni. Abbiamo una città meravigliosa piena di spazzatura e di delinquenza. Se continuano così, non tornerà più nessuno e sappiamo quanto Catania debba ringraziare il turismo».

Secondo gli ultimi dati diffusi da Il Sole 24 Ore, Catania è quinta su scala nazionale per auto rubate. Nel 2023 ogni centomila abitanti ben 506 persone hanno presentato una denuncia per questa tipologia di reato. Molti mezzi sono stati recuperati dalle forze dell’ordine e in tanti altri casi gli stessi proprietari sono tornati da polizia e carabinieri per comunicare l’avvenuto ritrovamento del mezzo. Recuperi che spesso celano il pagamento di un riscatto. Nelle carte dell’operazione Villa Glori vengono descritti con dovizia di particolari metodi e arterie maggiormente battute dai criminali.

Una delle regole che vengono applicate è quella dei tre giorni. Dopo un furto i mezzi – auto o moto – rimangono fermi per 36 ore, in modo da scongiurare la presenza di rilevatori satellitari che potrebbero attirare le forze dell’ordine, ma anche per consentire ai proprietari di mettersi in contatto con chi si occupa di fare da intermediario per la restituzione. In alcuni casi – come avvenuto al proprietario dell’Alfa Mito di Adrano – sono gli stessi malviventi a farsi vivi, riuscendo a recuperare un contatto dai documenti della macchina, che solitamente vengono lasciati nel vano porta oggetti. Le strade più battute sono sempre le stesse: viale Ulisse, per la vicinanza al rione Picanello, via Sant’Euplio, via Caronda, viale Alcide De Gasperi, sul lungomare di Catania, e diverse traverse del viale Mario Rapisardi. Senza dimenticare i parcheggi dei centri commerciali. Su Facebook continuano senza sosta i post delle vittime sul gruppo Auto rubate Catania e provincia.

Nella rete degli indagati dell’operazione Villa Glori finiva un po’ di tutto. Da una Ducati Multistrada parcheggiata in viale Ulisse, con il proprietario che pagò 300 euro per la restituzione, a due motociclette noleggiate da due persone di origine polacca per partecipare a un motoraduno di Bmw GS1250. I mezzi, insieme ad altre sei moto, erano parcheggiati in un’area che faceva riferimento a una struttura ricettiva sulla collina di Vampolieri. «Ciccio, c’è un raduno proprio adesso, a Vampolieri. Perché non ci facciamo una scappata ora, ce ne portiamo tre o quattro», scrivevano in una chat WhatsApp gli indagati Francesco Spinella e Rosario Buzzanca. Alla spedizione, con furgone al seguito per caricare i mezzi, segue la trattativa per vendere una delle BMW rubate: prezzo finale 3000 euro. «È nuova nuova, anno 2021. Te la puoi salire più tardi stesso e scendi i soldi contanti», scriveva uno degli indagati. Stesso mezzo – Bmw GS1250 – che il 30 ottobre 2022 viene rubato a un uomo che lo aveva parcheggiato al McDonald’s di viale Ulisse. Tramite uno degli indagati, la vittima risale agli autori del furto e in una telefonata si dice in maniera esplicita che lo stesso aveva già pagato i soldi per la restituzione: «Mi ha dato i soldi con cui ho comprato la spesa. Capisti (hai capito, ndr)?». Sempre in viale Ulisse il gruppo criminale era entrato in possesso di una mota Bmw f850GS. Anche in questo caso, a quanto pare dopo una trattativa per la restituzione, il mezzo è tornato al suo proprietario.

Dario De Luca

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