«Non vedo in aula né il commissario né il vice commissario». Si apre così la seduta di Consiglio comunale, presieduta dal neo presidente Sebastiano Anastasi che, insieme ai colleghi consiglieri, fa notare l’assenza delle due figure che al momento guidano l’amministrazione della città dell’Elefante. Una seduta di Consiglio arrivata pochi giorni dopo l’approvazione del bilancio […]
Catania, Consiglio approva il bilancio consolidato: «Step fondamentale». Assente il commissario
«Non vedo in aula né il commissario né il vice commissario». Si apre così la seduta di Consiglio comunale, presieduta dal neo presidente Sebastiano Anastasi che, insieme ai colleghi consiglieri, fa notare l’assenza delle due figure che al momento guidano l’amministrazione della città dell’Elefante. Una seduta di Consiglio arrivata pochi giorni dopo l’approvazione del bilancio di previsione e che oggi si è apprestata a votare il bilancio consolidato 2020/2021: l’ultimo documento contabile fondamentale per definire lo stato economico finanziario dell’ente e, in questo caso, lo stato di salute delle ditte partecipate che fanno riferimento totalmente o integralmente al Comune di Catania. La trattazione del punto all’ordine del giorno è stata richiesta proprio dal commissario Federico Portoghese. Tuttavia, dopo pochi minuti dopo si presenta il suo vice Bernardo Campo.
Il documento è stato illustrato dalla ragioniera generale dell’Ente Clara Lonardi. Il conto economico dell’ente, nel 2021 è di circa 89 milioni e 136mila contro gli 84 milioni dell’anno precedente. Nell’anno 2021, come spiega Leonardi a una richiesta di chiarimenti avanzata dal consigliere Salvo Di Salvo «non sarebbero state riscontrati particolari risultati negativi». Bisogna definire la fase conclusiva con Amt in liquidazione, ma prima di farlo bisogna valutare «bilanci intermedi per la chiusura della società in liquidazione». Tra di un risultato negativo di Ato Acque che «come nella nota integrativa dice di aver dimenticato per il 2020 di esporre il fondo crediti di dubbia esigibilità. Pertanto il risultato del 21 tiene conto nella dimenticanza del ’20». «Il teatro stabile e il Cas spiegano i motivi di alcuni risultati, che però l’ente non è chiamato a ricoprire». Il bilancio consolidato, approvato con 19 voti favorevoli, è arrivato in alula dopo essere passato dalla commissione Bilancio, presieduta dal consigliere Santi Bosco. «Abbiamo avuto il parere favorevole della Corte dei conti – ha spiegato Bosco – Il Consolidato rappresenta la situazione economico finanziaria dell’ente relativamente alle sue attività, facendo riferimento alle realtà controllate o partecipate del Comune: ci dà una fotografia globale. Il passo di oggi rappresenta la prosecuzione di un percorso virtuoso».
Prima di passare alla votazione, i consiglieri hanno rivendicato l’attività del senato cittadino. «Questo voto certifica il grande lavoro dell’aula e senso di responsabilità. Spero manchi poco alla chiusura del dissesto», ha affermato Luca Sangiorgio. Mentre Alessandro Campisi, esprimendo il suo voto favorevole, fa appello al commissario Portoghese: «Chiediamo di essere coinvolti nelle iniziative e di non apprendere le notizie dalla stampa. Serve – sottolinea – un cambio di passo: per la viabilità e per alcune aree, come il cimitero, che sono abbandonate». Accanto a lui, a completare il gruppo degli autonomisti, c’è l’ex presidente del Consiglio, oggi deputato all’Ars, Giuseppe Castiglione, il quale non manca di fare gli auguri ad Anastasi, che oggi ricopre la sua carica, dando formalmente le sue dimissioni da consigliere. «Nell’arco di pochi giorni abbiamo dimostrato senso di serietà nei confronti dei cittadini – dice Castiglione – Senza questi documenti non possono arrivare i fondi o pagare gli stipendi. Adesso, all’Ars, il mio impegno per Catania sarà giornaliero e costante». A prendere il posto di Castiglione nel senato cittadino sarà Bruno Brucchieri, primo dei non eletti nella lista Grande Catania Mpa. A chiudere i lavori dell’aula prima del voto è stato il consigliere Daniele Bottino che ha evidenziato come il Consiglio sia rimasta «l’unica parte politica esistente», chiedendo impegno ai dirigenti degli uffici e facendo notare la grande mole di lavoro dei dirigenti ad interim e invitando gli uffici a un «impegno particolare». Facendo presente i gravi problemi di personale all’interno del Comune.