La lite e il pestaggio è avvenuta nel quartiere Eur, dove Giuseppe Galvagno, 49 anni, si era recato insieme alla compagna. I due stavano passando una serata nel locale San Salvador quando sarebbe iniziata una discussione. Nei confronti degli arrestati si indaga per l'ipotesi di omicidio volontario
Catanese picchiato e ucciso fuori da discoteca Carabinieri di Roma fermano cinque buttafuori
Una lite, forse avvenuta all’interno della
discoteca, finita in tragedia. Così sarebbe morto Giuseppe Galvagno, imprenditore di 49 anni originario di Catania. L’uomo si era trasferito nella Capitale da qualche anno, dopo avere gestito un b&b nel centro storico di Catania. Da una prima
ricostruzione sembra che si sia recato sabato sera alla discoteca
San Salvador, nel quartiere Eur, assieme alla compagna che
lavora come infermiera in un ospedale. Durante la
serata, non è chiaro se a causa di apprezzamenti che la vittima avrebbe
fatto a un’altra donna o solo per averla urtata, sarebbe nata
una lite.
Così Galvagno sarebbe stato cacciato dal
locale da due buttafuori. Secondo quanto ricostruito dagli
investigatori, all’esterno della discoteca sono arrivati altri
tre addetti alla sicurezza e in cinque lo avrebbero pestato
colpendolo a calci e pugni. Quando la compagna 45enne della
vittima, che si era allontanata per andare a prendere la
macchina, è tornata davanti al locale non lo ha visto. Poco dopo
l’ha trovato agonizzante in un parcheggio vicino e ha dato
l’allarme al 118. Purtroppo i soccorsi sono stati inutili in quanto l’uomo è arrivato senza vita in ospedale.
Sulla vicenda indagano i carabinieri del
nucleo investigativo di Roma e della compagnia dell’Eur che
hanno ascoltato diversi testimoni per ricostruire con esattezza
l’accaduto. L’inchiesta è affidata alla sostituta procuratrice Eleonora Fini in coordinamento con l’aggiunta Maria Monteleone. Nel pomeriggio di ieri, intanto, sono
scattati i fermi nei confronti dei cinque addetti alla
sicurezza. Si tratta di romani, incensurati, di età compresa tra
i 32 e i 44 anni che lavoravano per la stessa agenzia di
buttafuori.
Sul corpo del 50enne verrà effettuata nei prossimi
giorni l’autopsia che chiarirà con esattezza la causa del
decesso. «Non eri un’angelo ma eri l’amico della mia vita
sapevamo sempre di esserci l’uno per l’altro – è uno dei
messaggi scritti su Facebook – con te è andato via un pezzo
della mia vita e del mio cuore. Spero tu stia navigando nel mare
che hai sempre amato tanto».