Cassa integrazione, i sindacati ‘abboccano’ alle nuove promesse del Governo

Il Governo regionale di Rosario Crocetta ha firmato un altro accordo. Questa volta si tratta della Cassa integrazione da erogare, sulla carta, fino al 31 dicembre di quest’anno. Si prevede l’inclusione di circa 2 mila lavoratori, in prevalenza metalmeccanici (il riferimento è anche agli ex dipendenti dell’indotto dello stabilimento Fiat di Termini Imerese ormai sbaraccato e sostituito dal nulla mescolato col niente).

Si tratta, a ben vedere, dell’ennesimo accordo siglato tra Governo regionale e organizzazioni sindacali. Adesso gli osservatori si chiedono se quest’accordo verrà applicato o se farà la fine degli accordi siglatI dallo stesso Governo con il mondo della formazione professionale, con i Laboratori di analisi, con gli ex Pip di Palermo e via continuando.

Eh già, perché il Governo Crocetta firma accordi, assume impegni e poi non li mantiene.

Giudizio troppo drastico? Non esattamente, se è vero che gli operatori della formazione professionale sono in rivolta, i Laboratori di analisi, nell’80-90 per cento dei casi, hanno iniziato per la seconda volta in meno di un mese la serrata e se i rappresentanti di altre categorie sociali sono incazzati neri.

A non demordere sono invece i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil della Sicilia che continuano a ‘tenere bordone’ a un Governo che, regolarmente, disattende gli impegni che assume.

Il Governo Crocetta, questa volta, ha promesso lo sblocco dalla settimana prossima delle pratiche decretate. Se fosse vero sarebbe bello. La Cgil siciliana che ancora, come si dice dalle nostre parti, non si è ‘scannaliata’, ci crede per davvero e parla di un “fatto importantissimo”.

“Abbiamo fatto presente al tavolo – dicono Michele Pagliaro e Monica Genovese – la necessità di tenere conto del disagio che è stato manifestato dai lavoratori con molte iniziative di protesta. Per quanto riguarda chi ancora non viene incluso abbiamo rilevato che i lavoratori hanno tutti pari dignità e pari diritti, dunque dovrà quanto prima essere riconsiderata la loro situazione”.

La Cgil siciliana chiede che le risorse “siano rese subito disponibili”. A parole dovrebbe ricevere le opportune “garanzie” dai professionisti della promessa del Governo Crocetta. Pagliaro e Genovese, che, con molta probabilità, sono convinti che questa volta il Governo regionale manterrà gli impegni, hanno posto anche il tema dei dipendenti delle partecipate che, a loro avviso, dovrà essere affrontato “in un disegno unitario” (anche se non abbiamo capito con quali soldi).

Anche la Uil siciliana ‘abbocca’ ancora una volta all’amo del Governo Crocetta. “Questo dimostra – dice Claudio Barone, segretario generale della Uil siciliana – come il dialogo costruttivo sia migliore degli inutili proclami”.

La Cisl siciliana si dice soddisfatta di un accordo che riguarda i 2 mila lavoratori di diversi settori, compreso l’indotto dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, rimasti esclusi dal precedente accordo.

“Il testo dell’accordo – spiega Giorgio Tessitore Segretario regionale Cisl Sicilia – apre uno spiraglio per i lavoratori dei settori trasporto pubblico locale e sanità privata in convenzione, che per scelta del Governo regionale e su input del Ministero del Lavoro erano stati originariamente esclusi. Per questi lavoratori il Governo regionale infatti si è assunto l’impegno di verificare la possibilità d’inclusione a seguito dei prossimi incontri nazionali. Anche per loro dunque si apre uno spiraglio”.

Ci dispiace per Tessitore, a nostro avviso, almeno in questa fase, si tratta solo di chiacchiere che hanno il solo scopo di abbassare una tensione sociale destinata ad aumentare.

Alla luce delle proteste di intere categorie sociali, che lamentano l’ormai sistematico non mantenimento degli impegni che il Governo regionale assume, non sappiamo se definire comica o beffarda la dichiarazione del presidente Crocetta: “Dopo la formazione, il precariato, i Pip, questo è un altro passo in avanti a sostegno delle categorie deboli della società siciliana. La settimana prossima convocherò i sindacati per illustrare il piano di utilizzo fondi europei”.

Per la cronaca, i lavoratori della formazione professionale, come già ricordato, sono incazzati neri perché avrebbero dovuto essere pagati (stipendi arretrati che vanno da un anno a quasi due anni) entro il 30 giugno e sono rimasti a bocca asciutta. I 23 mila precari degli enti locali attendono la legge che potrebbe essere impugnata. Mentre gli ex Pip di Palermo, che sono di fatto stati licenziati in attesa di improbabili riassunzioni, dovrebbero percepire l’indennità di disoccupazione.

Sui fondi europei aspettiamo le nuove invenzioni linguistiche…

 


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