Caso Miccoli, oggi l’arringa della difesa, sentenza a ottobre «Nemmeno la presunta vittima si è mai sentita parte lesa»

Hanno parlato, dandosi il cambio, per per circa tre ore gli avvocati Giovanni Castronovo e Gianpiero Orsino, legali dell’ex bomber rosanero Fabrizio Miccoli, a processo con l’accusa di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Durante la precedente udienza la pm Francesca Mazzocco aveva chiesto una condanna a quattro anni. Questa mattina è toccato ai due avvocati, che dopo l’arringa finale hanno depositato anche una memoria difensiva di quasi 200 pagine. «Con questo documento critichiamo di fatto l’impostazione accusatoria, perché sulla base degli stessi identici elementi solo qualche mese fa i magistrati avevano chiesto addirittura l’archiviazione, dicendo che non si configurava alcun reato, nulla di illecito da parte di Miccoli», spiega a MeridioNews l’avvocato Castronovo. «Lui aveva semplicemente chiesto di intervenire per recuperare dei soldi, ma non immaginava neanche lontanamente cosa sarebbe successo – continua il legale – Quei soldi erano dovuti, perché è vero che c’erano di mezzo le cessioni delle quote sociali di Giorgio Gasparini (ex fiosioterapista del Palermo Calcio ndr), una cosa documentata e non detta tanto per dire, e quindi automaticamente l’ingiusto profitto non c’è. E poi non ci sono state nemmeno delle minacce, almeno per quanto riguarda Miccoli in prima persona».

Questa mattina, quindi, fra una contestazione e l’altra, i due avvocati hanno ricostruito l’intera vicenda puntando a dimostrare che il reato non sussiste, sottolineando la mancanza di elementi fondamentali secondo l’accusa. «Il credito totale non è stato nemmeno recuperato, fatta eccezione per duemila euro – spiega ancora l’avvocato Castronovo – Addirittura per cercare di mediare la cosa hanno fatto una transazione verso il basso e nessuno si è intascato dei soldi». Per la difesa, infatti, mancherebbe anche anche l’ingiusto profitto. «Non ci sono gli elementi che caratterizzano il reato di estorsione. Abbiamo perciò ribadito l’estraneità di Miccoli sia sotto il profilo giuridico che psicologico, lui rispetto alla vicenda non aveva nessun interesse. Si è solo prodigato, attraverso Mauro Lauricella, che era un giovane che conosceva il mondo delle discoteche e lo stesso Andrea Graffagnini, per fare un favore a degli amici in sostanza».

Inoltre, i due avvocati hanno tirato in ballo oggi anche la sentenza di primo grado nei confronti di Mauro Lauricella e Gioacchino Alioto, «sentenza con la quale il tribunale collegiale ha detto a chiare lettere che non sussiste il reato di estorsione – insiste ancora Castronovo – Tra l’altro, proprio nella motivazione di quella sentenza si parla anche di Miccoli, che viene scagionato da qualsiasi eventuale responsabilità». Deriva anche da questo, in parte, l’incredulità della difesa rispetto alla richiesta di condanna a quattro anni, secondo loro senza fondamento logico né giuridico. «La prova provata del fatto che non ci sia nessun reato è il fatto Graffagnini, la presunta vittima, non si è nemmeno sentito parte lesa, tanto che non si è mai neanche costituito parte civile al processo. Questo non è un dato da trascurare». I due legali confidano nella ricostruzione spiegata oggi in aula e sperano anche che l’ex capitano rosanero possa tornare nei cuori dei palermitani. «Miccoli è stato per sei anni il beniamino dei tifosi, non può essere cancellato tutto quello che ha fatto, soprattutto per quella spiacevole frase», dice ancora l’avvocato, alludendo alla frase su Giovanni Falcone risalente al 2013.

«Ha regalato, vestendo la maglia da capitano rosanero, gioie e successi, è stato uno dei migliori giocatori scesi in campo al Barbera, a lui dobbiamo momenti indimenticabili di bel calcio, è assurdo che oggi un personaggio così si ritrovi imputato in una vicenda di questo tipo e debba pagare per una frase sbagliata per cui si è scusato in passato – continua – È dovuto scappare di notte come un ladro, quando invece sognava un congedo diverso coi palermitani, un po’ come è stato per giocatori come Francesco Totti di recente o Alessandro Del Piero anni fa. Questo purtroppo non gli è stato possibile, speriamo che la sentenza di ottobre possa restituirgli la serenità che gli è stata tolta, soprattutto dopo tre anni di tritacarne mediatico per una vicenda che lo ha segnato molto sul piano umano e su quello psicologico. Tuttavia lui è molto sereno e fiducioso, sa di avere la coscienza pulita e sa che l’estorsione e l’aggravante mafiosa sono lontani anni luce dal suo modo di pensare e di agire».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

L’accusa ha chiesto per lui quattro anni per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Questa mattina è toccato ai suoi avvocati, che hanno tentato si smontare l’intero impianto accusatorio, puntando a dimostrare la mancanza di un ingiusto profitto e delle minacce. «Tre anni di tritacarne mediatico»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]