TRIBU' DI ZAMMU' / Giacomo Bellavia ha inviato alla redazione di Step1 ulteriori "spiegazioni". Le repliche di alcuni lettori caro Bellavia, grazie per il tuo post non in mio nome
Caso Battiato… quanta polemica!
Accolgo con piacere l’invito di Silvia (della redazione di step1) a contribuire alla discussione sul caso Battiato su questo forum, anche perchè ho l’onore e l’onere di rappresentare tutti gli studenti e quindi mi sembra giusto rendere conto del mio operato…
Innanzitutto tengo a precisare che il mio intento non era certamente quello di scatenare una polemica nazionale ma ben altro! Quasi 4000 studenti che hanno votato le nostre liste l’anno scorso hanno voluto che io li rappresentassi in Senato Accademico, ed io cerco su ogni punto di discussione che viene proposto in quest’organo di esprimere in coscienza un voto a favore, o contrario, o un’astensione (penso in democrazia funzioni così….). Certo non mi comporto come alcuni sempre pronti a calare la testa e leccare il culo al preside di turno!
Entrando nel merito della questione la laurea ad honorem per definizione va conferita considerando i meriti artistici e culturali di un soggetto ma anche valutandone il profilo, la persona e, trattandosi di un nostro quasi “concittadino”, anche del rapporto che ha instaurato con la comunità di riferimento….
Non si discutono i meriti artistici del Maestro (tra l’altro apprezzato anche dalla destra, e non inorridiscano i benpensanti sinistrorsi), non è certamente un cantante di canzonette ma certamente un personaggio di cultura riconosciuta a livello internazionale.
Però io, e come me altri, mi sono sentito ferito dalle sue dichiarazioni assolutamente estreme: Catania o la si ama o no, catanese si nasce e ci si resta, l’appantenza ad una Comunità non può essere messa in ballo per le beghe politiche e non si può subordinare la permanenza a Catania al colore politico dell’amministrazione di turno…. e qui non c’entra l’appoggio dato a Bianco, avrei fatto lo stesso discorso all’inverso; e non c’entra la politica, è una questione che va al di là, che importa un problema di appartenenza e di rispetto verso quella città di cui Battiato è figlio, che ha ricevuto tanto e ha dato tanto e che vorrebbe certo che un suo figlio non la rinnegasse!
A questa considerazione si aggiunge il fatto che Battiato fa musica da trent’anni… non si capisce come mai si è sentita l’esigenza di conferirli un riconoscimento solamente pochi giorni dopo una campagna elettorale infuocatissima di cui Battiato è stato un attore protagonista, nonostante il Maestro in una sua canzone scriva: “Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare quei programmi demenziali con tribune elettorali ! e nel testo della canzone di “Povera Patria” esprima messaggi di disprezzo per politica e si qualifica come soggetto critico, sempre fuori dal coro e mai allineato dentro scieramenti e sotto bandiere….penso che sulla tempistica qualche riserva sia legittimo esprimerla!?
Mi dispiace solamente per l’aggressione subita da alcuni personaggi, che evidentemente hanno dimostrato di non conoscere le regole base della convivenza democratica, il funzionamento degli organi collegiali, i valori del rispetto dell’opinione altrui, della tolleranza, del pluralismo… d’altra parte non mi aspetto molto da chi definisce i cittadini catanesi “plebaglia” (Sgalambro docet) e mongoli.
Avevamo chiesto un gesto di amore per la sua città a Battiato e lui invece vende la casa e va via….
Resto fermo sui miei dubbi, tra l’altro come ho potuto constatare condivise da tantissimi catanesi (già, ma siamo tutti plebaglia….) ma non sarò certo io ad ostacolare il Senato, anche se ad onor del vero non sono proprio l’unica voce isolata ad aver manifestato perplessità sulla vicenda….
caro Bellavia, grazie per il tuo post (da Isa – 26 maggio 2005 21:18)
non in mio nome (da rocco rossitto – 26 maggio 2005 23:52)